SE NON LAVORO: Ecco come ci siamo ridotti.

...Una lotta senza fine.

La povertà del nostro Paese é da attribuire, principalmente, a due fattori. Il primo dal menefreghismo delle Istituzioni, il secondo da una condizione strutturale da terzo mondo. L'Italia é un paese che potrebbe offrire molto. Tanto turismo, tanti servizi ed opportunità. Eppure, a causa del capitalismo di pochi, e a causa di un mondo oramai universale, in cui tutti vanno in ogni dove, rimane fermo nelle sue posizioni. Classi privilegiate (le cosiddette caste), un sistema politico antiquato farcito di corruzione, un regime dittatoriale ai limiti del collasso. Sono questi elementi di oscurantismo economico-sociale. Le tasse che vanno a sottrarre ai poveri per dare ai ricchi. Tutte azioni precostituite atte a devastare quel poco rimasto in piedi nella nazione. Ecco perché, con ferma convinzione, sostengo che tutti quanti dovremmo darci una "sveglia". Aprire gli occhi e capire come stanno andando le cose. Piccoli commercianti abbassano le saracinesche e comuni e onesti cittadini piangono. Né destra, né centro, né sinistra. Nessun valore appare nell'immaginario dei partiti. In realtà, dietro di loro si nasconde il marcio, le vere nefandezze italiane. E noi?, che dire di noi?. Noi siamo silenti complici, in attesa che giunga la nostra ora. Ma davvero siamo così sconsiderati da privare un futuro ai nostri figli?. Davvero siamo così inetti?. Allora, esiste un solo vocabolo. REAGIAMO. Ribelliamoci a questo sistema di cose e facciamo un pò di pulizia.

sabato 16 luglio 2011

Ecco come ci siamo ridotti.

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