Una situazione drammatica derivante dalla crisi economica che sconvolge il panorama nazionale ed internazionale. Molti imprenditori e disoccupati devastati dalla crisi spesso si tolgono la vita. La disperazione e l'incertezza sul futuro sono la causa della sottrazione alla fiducia nel presente e nel futuro. Potrei elencare una serie innumerevole di episodi relativi a suicidi; mi limiterò a segnalare l'ultimo caso eclatante: ovvero il suicidio di un dipendente sanremese avvenuto il 25 febbraio scorso. Un elettricista di 47 anni si è tolto la vita sparandosi con una pistola. I familiari rifriscono che era caduto in una profonda depressione dopo il licenziamento. Egli era stato licenziato qualche settimana fa dalla ditta nella quale lavorava da molti anni. Dopo aver cenato con la sua compagna è sceso in cantina e si è sparato con una Smith & Wesson calibro 28 di sua proprietà.
Perdere la vita a causa di un sacrosanto diritto, il lavoro, rappresenta un segno emblematico di come si giunga ad uno stato di depressione tale da perdere il controllo delle emozioni e delle azioni.
L'innesco a catena di una serie di reazioni che coinvolgono in primis la famiglia avvia un processo di autodistruzione del soggetto e dei propri cari.
Il governo deve avere come priorità il lavoro e far si che si possa risolvere un problema annoso che coinvolge migliaia di cittadini italiani afflitti dalla piaga del secolo.