tag:blogger.com,1999:blog-69357696882720857292024-02-19T07:48:59.494+01:00SE NON LAVOROBlog che tratta di lavoro e delle problematiche ad esso inerenti.
Politica, attualità, economia. Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comBlogger159125tag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-29142401600132950992023-08-31T11:29:00.005+02:002023-08-31T11:58:50.398+02:00Agenzie di stampa internazionali<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzPWRCAf9XLcvO9OG2Xwj7WSHi31xnQcXHswo9zG7ynOLnHzAjCfvOabxJNGUBTYKQRrXvq9BfI7kkm0gb_QytMHBhUy12Dwaz4PmYy_Y_tyZQgNk3tBLAuxJHXSSE0CPJvQ_NqDU0F8lScK8xph-_gqdUQntYP-2A3x56CrROrR5Phgs8qx9vkDgn3g/s1340/agenzie.png" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="666" data-original-width="1340" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzPWRCAf9XLcvO9OG2Xwj7WSHi31xnQcXHswo9zG7ynOLnHzAjCfvOabxJNGUBTYKQRrXvq9BfI7kkm0gb_QytMHBhUy12Dwaz4PmYy_Y_tyZQgNk3tBLAuxJHXSSE0CPJvQ_NqDU0F8lScK8xph-_gqdUQntYP-2A3x56CrROrR5Phgs8qx9vkDgn3g/s320/agenzie.png"/></a></div>
Da oggi sul web all'indirizzo: <a href="https://agenziedistampainternazionali1.webnode.it/">https://agenziedistampainternazionali1.webnode.it/</a>Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-47717821176496318492022-03-05T21:48:00.007+01:002022-03-05T21:58:48.675+01:00Il nazifascimo dilaga in Europa e negli USA<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh_jGc--X48MUhhRpL7pIzBa2nxURePhYAKX4tGVYA8Zdr-bk8LMnW4umFDw3Mcp1On9LrZ-GpLjSFVV8LqmONL7gY_u1X3MsqIUEPCVAqUv0yyaSXQ2LvsWMfuYWaUWtMSx7Ma5SVUodje_c7v90XSkub4G28n0iIS_cTw74lZluLK1GKe5e6xrhQ=s720" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="200" data-original-height="720" data-original-width="720" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh_jGc--X48MUhhRpL7pIzBa2nxURePhYAKX4tGVYA8Zdr-bk8LMnW4umFDw3Mcp1On9LrZ-GpLjSFVV8LqmONL7gY_u1X3MsqIUEPCVAqUv0yyaSXQ2LvsWMfuYWaUWtMSx7Ma5SVUodje_c7v90XSkub4G28n0iIS_cTw74lZluLK1GKe5e6xrhQ=s200"/></a></div>
Mi trovo costretto a pubblicare il seguente articolo, poiché censurato più volte da social sconsiderati nelle mani di persone molto poco lucide.
E' gravissimo il grado di censura che si sta sviluppando tra il vecchio continente e gli USA. Facebook, Twitter, e altri social censurano in continuazione, mediante sospensioni più o meno prolungate, soggetti sottoposti ad accuse sistematiche e balorde. Qualsiasi narrazione contraria a quella del main stream viene immediatamente cestinata. Tutto questo è inaccettabile in una nazione, L'Italia, che seppur da sempre colonia statunitense, è divenuta oggetto di costanti violazioni dei diritti umani. Continui soprusi vengono perpetrati ai danni di cittadini inermi che non si sono piegati agli atti dittatoriali che imperversano nel Paese. Ogni azione eversiva è priva di freni, in barba alla legislazione vigente. La Costituzione è da tempo carta straccia. Superata dai vari trattati internazionali che hanno privato la nazione da una base minima di tutela, ma soprattutto di una sufficiente autonomia che le spetterebbe in qualità di stato Sovrano. Ebbene, è stata dichiarata guerra aperta all'essere umano sottoposto da almeno 2 anni a continui attacchi mediatici e ad uno stress, a volte insormontabile subìto da soggetti deboli o particolarmente sensibili; a volte, dal tragico epilogo. Tutto ciò vale per l'Italia, ma per molte altre nazioni, i cui governanti pensano esclusivamente ai propri interessi. Cittadini privi della benché minima tutela giuridica sono costretti alla fame ed alla povertà assoluta. Un grido di dolore inascoltato dalle elitè nazionali ed estere. Il NWO è in piena fase di sviluppo con l'obiettivo di realizzare i piani della famosa 'Agenda di Davos': "Non possiedo nulla, ma sono felice". Certo, a detenere la ricchezza mondiale è soltanto l'1% degli esseri umani. Oligarchi sperano di poter realizzare entro il 2030 gli obiettivi prefigurati in agenda. Pseudo 'benefattori' che, in realtà, sono i maggiori detrattori di coloro i quali vorrebbero diffondere la voce dei popoli del mondo. Tutti gli altri sono soltanto schiavi e servi di biechi soggetti sottoposti a turbe sataniche che ne oscurano chiaramente una opinabile e flebile lucidità.
Ma tornando alla censura. Che necessità si ravvisa nel soffocare l'altrùi pensiero? Perché proiettarsi in atmosfere tipiche degli anni trenta? Il progresso ha portato regresso riproponendo vecchi scenari di guerra davanti agli occhi di contemporanei che, mai, hanno vissuto una realtà così triste e tragica. Se non fosse che si tratta solo dell'inizio questa pagina sarebbe stata da tempo archiviata, lasciando spazio ad altre pagine di ben altro tenore. Eppure è così, ed è perfettamente inutile fare finta di niente. Come a voler negare l'esistenza del giorno e della notte, quest'ultima la più buia dall'inizio del genere umano.Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-35261050127660089772020-04-10T09:26:00.001+02:002020-09-29T17:05:14.722+02:00CLASSIFICA DI GRADIMENTO FACEBOOK SINDACI DELLE 13 CITTA' PIU' POPOLOSE IN ITALIA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5BCp4nvNxz5-_v4iEVjulWOD91zaC5j1nfcpnAPhGu0wPhIEAZT7FXLopqLM3JDwp8wFvNCWND5wmjMhC9tQmVZ58hMSe7ExjPWU49s9j0_HDDjL5wovJltGpN9JI-ovCP1B7yC_4b0g/s1600/GRAFICO.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5BCp4nvNxz5-_v4iEVjulWOD91zaC5j1nfcpnAPhGu0wPhIEAZT7FXLopqLM3JDwp8wFvNCWND5wmjMhC9tQmVZ58hMSe7ExjPWU49s9j0_HDDjL5wovJltGpN9JI-ovCP1B7yC_4b0g/s200/GRAFICO.jpg" width="200" height="91" data-original-width="1027" data-original-height="469" /></a></div>
In esame i dati registrati solo dalla pagina comunicativa ufficiale Facebook dei sindaci delle n. 13 città più popolose in Italia. Sono stati presi in considerazione solo i "mi piace", in quanto è stato tenuto conto esclusivamente del dato di gradimento. Essi, sono aggiornati alla data odierna del 10 aprile c.a. I follower non sono stati considerati in quanto non rappresentano, in realtà, una reale volontà di apprezzamento. Infatti, essi potrebbero essere dettati da semplice curiosità o seguito relativo. I dati inerenti gli abitanti sono, invece, relativi al solo comune amministrato (dati Istat aggiornati al 2017). Essi non riguardano, invece, l'intera area metropolitana. Per cui fanno riferimento al perimetro comunale. Il rapporto di calcolo è il seguente: numero di 'mi piace' moltiplicato per cento/numero di abitanti.
La statistica evidenzia chiaramente che i sindaci meridionali hanno un indice di gradimento maggiore rispetto ai sindaci di altre aree nazionali. Infatti, tra i primi 5 posti in classifica ben 4 sono meridionali. Rispettivamente il sindaco di Messina che ottiene un altissimo indice di gradimento seguito dal sindaco di Bari, da quello di Napoli. Al quarto posto troviamo la sindaca della capitale con un gradimento pari al 33,53%.
Capitolo a parte merita il sindaco di Messina. Da notare che egli supera addirittura il 100% (106,11%), differentemente da tutti gli altri sindaci. Ciò vuol dire che, evidentemente, il suo gradimento supera i confini del proprio comune di appartenenza estendendoli in ambito regionale e, probabilmente in parte anche nazionale. Di seguito la tabella dei dati ufficiali attraverso i quali sono stati effettuati i calcoli. Il primo dato si riferisce ai like. Il secondo rappresenta il numero di abitanti.
Chiunque può compararli.
RAGGI VIRGINIA (RM)- 963.511 - 2.873.000 - 33,53%
SALA GIUSEPPE (MI) - 173.029 - 1.352.000 - 12,79%
DE MAGISTRIS LUIGI (NA) 465.130 - 972.130 - 47,84%
APPENDINO CHIARA (TO) - 173.029 - 886.837 - 19,51%
ORLANDO LEOLUCA (PA) 68.777 - 673.735 - 10,20%
BUCCI MARCO (GE) 28.165 - 583.601 - 4,82%
MEROLA VIRGILIO (BO) 14.266 - 388.367 - 3,67%
NARDELLA DARIO (FI) 54.674 - 382.258 - 14,30%
DE CARO ANTONIO (BA) 181.045 - 324.198 - 55,84%
POGLIESE SALVO (CT) 82.746 - 313.396 - 26,40%
BRUGNARO LUIGI (VE) 34.561 - 259.414 - 13,32%
SBOARINO FEDERICO (VR) - 19.920 (VR) 257.353 - 7,74%
DE LUCA CATENO (ME) 251.456 - 236.962 - 106,11%.
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-38197709343844364572020-01-10T14:11:00.002+01:002020-01-10T18:52:52.457+01:00GIOCARE E' D'AZZARDO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxDyWJoiv6O7vy-_JideCA44JrjZi1-Iou8uGzv7VZ3CdzSC6jYNzR4dVOMUiQC8lf2FC-8TpHNDQr2RXn1lJddWs2WEYO6epJo-Py1FCbdyE0PHMoKvUPbU28Rcx5vRnfRoUB3b479go/s1600/slot+machine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxDyWJoiv6O7vy-_JideCA44JrjZi1-Iou8uGzv7VZ3CdzSC6jYNzR4dVOMUiQC8lf2FC-8TpHNDQr2RXn1lJddWs2WEYO6epJo-Py1FCbdyE0PHMoKvUPbU28Rcx5vRnfRoUB3b479go/s320/slot+machine.jpg" width="320" height="183" data-original-width="798" data-original-height="457" /></a></div>
Il banco vince sempre! Unica certezza nel campo del gioco d’azzardo i cui monopoli appartengono allo stato italiano. Stesso discorso dicasi per gli altri “apparati” privati che si occupano delle scommesse sportive. Il ragionamento da “porre sul tavolo” è molto semplice: la matematica nel medio-lungo termine penalizza senza dubbio alcuno lo scommettitore dedito a giocare presso le macchinette “infernali”, ai casinò e presso tutti quei ritrovi dediti ai ricavi da gioco. Il gioco del Lotto non ne è esente, così come il Superenalotto. Altra modalità ben nota i “gratta e vinci”. In tal senso sono stati effettuati degli “esperimenti” di acquisto mirati che si sono rivelati illuminanti: non conviene diventare acquirente seriale. Così come non conviene tentare la fortuna in una qualsiasi estrazione a sorte, se non per quelle episodiche e/o sporadiche in cui la eventuale perdita sia certa.
Vi sono, infatti, giocatori seriali incalliti i quali non si rendono conto che il gioco delle probabilità è nettamente a loro sfavore. In alcuni casi, la possibilità di vincita è pari ad una su centinaia di milioni (622.614.630) nel caso del 6 al superenalotto.
Inoltre, tutti i giochi a cura del Monopolio partono da condizioni nettamente inique. Se, per esempio, un giocatore puntasse un euro sull’ambo ne otterrebbe 250,00 lordi, a cui poi andrebbero sottratte euro 25,00 di tassazione alla fonte (pari al 10% della vincita con la nuova normativa) per una vincita netta pari ad euro 225,00. In realtà, al giocatore dovrebbero spettare euro 400,00 lordi calcolati sulla base di un riscontro di tipo probabilistico. Ciò non avviene per evidenti ragioni di cassa.
Conviene quindi non sperare nella “Dea Bendata”? Ebbene si. A mio modesto avviso anche qualora la giocata fosse molto saltuaria (nel rispetto dell’importo massimo che si è disposti a perdere in base alle proprie finanze disponibili). Nel caso in cui ciò dovesse tramutarsi in un atteggiamento continuo andando a erodere il proprio capitale disponibile, soprattutto se in assenza di una strategia ben precisa che tenga conto di una serie di fattori indispensabili, tutto ciò sarebbe molto deleterio. I fallimenti si cumulerebbero a dismisura ed il ritorno stimato a circa il 25% di quanto investito. Questa percentuale scaturirebbe se la serie di giocate fosse stata stabilita a priori; in caso contrario la percentuale di recupero sarebbe molto più inferiore.
Allora io mi chiedo che senso avrebbe, per esempio, investire euro 100,00 se il ritorno sarebbe pari ad euro 25,00? Molti scommettitori non tengono la contabilità delle proprie giocate. Ma voglio essere positivo. Ipotizziamo che il vincitore ottenga la vincita, quanto denaro ha dovuto investire prima di ottenerla? Sono queste le banali domande che un giocatore dovrebbe considerare prima di gettare del denaro.
In conclusione: il gioco d’azzardo porta alle casse dello Stato circa 10 miliardi di euro, ragione per cui non ha interesse a contrastarne gli abusi, tant’è che ne incentiva le giocate. Tutto questo è deleterio per una società che voglia mettersi al passo con gli altri paesi europei. Una colpevole complicità se poi si pensa a tutti quei numerosi casi di “vittime” da gioco.
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-33903090809912368212020-01-04T11:52:00.001+01:002020-01-04T11:52:34.104+01:00TOLO TOLO recensione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCHZCSk7VFOcC_0hcQd60mKIx6tyLM3_Eyczm5UNJO2Vtkt6SRFKqj_MApcRFa0aJJqqNQsAIWcu7Q2nku8ZRzjQq71gYT7NuQOPe6KjicZFa_IXtBD4XmXG0QGqhW0lZCC5CwnjWYwAs/s1600/Tolo-Tolo-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCHZCSk7VFOcC_0hcQd60mKIx6tyLM3_Eyczm5UNJO2Vtkt6SRFKqj_MApcRFa0aJJqqNQsAIWcu7Q2nku8ZRzjQq71gYT7NuQOPe6KjicZFa_IXtBD4XmXG0QGqhW0lZCC5CwnjWYwAs/s320/Tolo-Tolo-.jpg" width="320" height="214" data-original-width="1600" data-original-height="1068" /></a></div>
Il nuovo film di Checco Zalone fa storcere il naso, e non per il tema molto impegnativo ed attuale, ma per le modalità con le quali è stato realizzato. A cominciare dal trailer che lasciava presagire ben altra pellicola cinematografica: divertente e spregiudicata.
In realtà, a mio modesto avviso, si tratta di un docufilm costruito ad arte per smontare le premesse del trailer stesso e per smentire categoricamente i “sinistrorsi” che lasciavano intendere una propaganda a favore della destra, e quindi di Salvini.
Tutt’altro, semmai l’opposto! Dando una chiave di lettura politica il messaggio e le denunce esposte da Zalone vanno in una precisa direzione che è nettamente a favore degli immigrati e a sfavore delle azioni rivolte all’isolamento del Paese da questi ultimi. Francamente ho notato la forte mano della sinistra, avvalorata dalla presenza nel film di Niki Vendola.
Fermo restando che a me il film non è affatto piaciuto, anche per la presenza di un musical che ritengo essere del tutto inappropriato. Di comico ho visto davvero molto poco: battute forzate e inconcludenti. Per non parlare della trama molto fragile. Non mi soffermo sulla regia e su altri aspetti tecnici per i quali non ho alcuna competenza e sui quali non intendo esprimermi. Ma da telespettatore pagante credo di avere tutto il diritto di esprimere la mia opinione sugli aspetti che più mi interessano relativamente alle mie personali aspettative.
Ho visto una sorta di presunzione, una bramosia di onnipotenza da parte dell’attore che, avendo registrato ottimi risultati nei film precedenti, si riteneva oramai pronto a ironizzare anche sul tema dell’immigrazione, (cosa molto difficile da realizzare).
Ebbene non ci è riuscito in quanto ha messo nettamente in secondo piano le sue principali peculiarità, derivanti da una innata capacità di coinvolgere il pubblico in battute intelligenti, esilaranti e, a volte, strampalate.
Ad avvalorare quanto da me detto il fatto che la gente presente in sala è rimasta ammutolita per tutto il tempo: nessuna risata, nessun applauso. Notavo invece perplessità nei loro volti, evidente delusione.
La gente si aspettava tutt’altro e poco importa che la critica osanni il film di Zalone, cosa davvero inspiegabile! Come può un critico cinematografico serio mettere da parte il fatto che il comico non sia riuscito nell’intento di far svagare gli spettatori in sala il primo gennaio? Un comico, non più tale, che veste i panni di una sorta di giornalista “infiltrato” calato in una realtà che non gli appartiene.
I più attenti avranno anche notato le diverse sottolineature rivolte all’indirizzo di molti italiani: ignoranti, evasori fiscali, razzisti e superficiali.
Si qualcuno osserverà: “Checco ha realizzato il record di incassi!”. Ti credo! Con la “furbata” del trailer e della canzoncina orecchiabile, chiunque sarebbe corso al cinema senza alcuna esitazione (come ho fatto anche io del resto).
Un grande bluff! Costruito ad arte. A questo punto però, lo spettatore attento difficilmente si farà ingannare una seconda volta (io no per quanto mi riguarda). Inutile nascondere la realtà dei fatti: si è trattata di una gran presa per i fondelli (chiamiamola per quello che è).
Sconsiglio ai più di andarlo a vedere. Voto: 5.
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-39637153347520200682019-07-30T14:06:00.000+02:002019-07-30T14:06:47.666+02:00SICILIA... IN AUTONOMIANonostante la nostra regione sia a statuto speciale non è mai stata in grado di risollevarsi dal punta di vista economico creando ricchezza e valorizzando il proprio inestimabile patrimonio. Ciò, a mio avviso è dovuto principalmente a tre fattori:
- Vincolo di natura politica;
- Sottrazione di PIL dovuta a lavoro nero e redditi sommersi;
- Pessima gestione delle risorse.
La politica locale e regionale rappresenta un peso specifico notevole in quanto determina la creazione di nuovi posti di lavoro (creati ad arte) che non sono affatto utili alla comunità e che contribuiscono all’inutile sperpero di risorse, che diversamente, sarebbero state impiegate in modo molto più produttivo.
Quando un posto di lavoro non produce ricchezza, ma soltanto costi, è normale che non incontri alcun riscontro significativo, quantomeno nel miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, trattandosi di collocazione pubblica.
“Ma le promesse elettorali vanno mantenute, tu mi dai il voto ed io ti do il posto”.
Non sempre è così, ma di certo è successo.
Sta di fatto che in Sicilia sono tantissimi i dipendenti pubblici, in percentuale di gran lunga superiore rispetto alle medie del resto del Paese.
Sorvolerei sul secondo punto, in quanto trattasi di argomentazioni molto note e risapute.
Invece, mi soffermerei sul terzo punto molto importante. A mio avviso la Sicilia, sempreché passasse il disegno di Legge della Lega, corre un serio pericolo, e cioè quello di peggiorare nettamente la propria situazione economica e di qualità della vita. Nonostante il PIL sia cresciuto negli ultimi quattro anni (vedi tabella)
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyTTUm30BcYu-vCnNAb2L2B2Dz8EbNHVYsKFUBlYXbeOgpAvMfHiJx8wuUsCBGgZRaM40r1NEUXmIDZGKG2-CY7_5JiVHXt8QzX9bd7Tyrhyphenhyphenn7NlAP7R1SiRwffGYYYwId5wS5C0qD11s/s1600/grafico-pil-studio-res.jpg" imageanchor="1" ><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyTTUm30BcYu-vCnNAb2L2B2Dz8EbNHVYsKFUBlYXbeOgpAvMfHiJx8wuUsCBGgZRaM40r1NEUXmIDZGKG2-CY7_5JiVHXt8QzX9bd7Tyrhyphenhyphenn7NlAP7R1SiRwffGYYYwId5wS5C0qD11s/s320/grafico-pil-studio-res.jpg" width="320" height="184" data-original-width="607" data-original-height="349" /></a>
le famiglie siciliane non hanno avuto alcun miglioramento, anzi hanno avuto ulteriori aggravi legati ai costi della TARI (terza regione in Italia per esborso dei cittadini) più ulteriori balzelli legati allo sblocco dal 2019 delle addizionali regionali e comunali che hanno subito un significativo aumento.
Ora, le destinazioni da parte del governo centrale verranno nettamente ridimensionate, perché è chiaro che questo sia il principale obiettivo della Lega.
Se consideriamo che i bilanci redatti dalla Regione hanno una visione triennale questo complica le cose e non poco. Allora occorrerebbe organizzarsi per tempo. Come? Istituendo una task force che prenda di mira le tre punte di diamante della Sicilia che sono: turismo, agricoltura e artigianato locale.
A mio avviso, andrebbe da subito istituito un gruppo di esperti di grande valore nazionale ed internazionale del settore economico e strategico-manageriale (CO.SE.SM) che abbia effettivo potere decisionale all’interno del Parlamento Siciliano, che prenda in esame tutti i bilanci degli ultimi anni per analizzarne i costi in modo molto dettagliato in modo da effettuare quei tagli necessari per ridimensionare la spesa, per ricollocare il personale nei settori strategici più importanti e per creare nuovo valore attraverso azioni mirate mediante la creazione di imprese pararegionali controllate che siano dedicate principalmente a turismo, agricoltura, artigianato in cui fare affluire il personale regionale in esubero. L’obiettivo finale quello di esportare valore all’Estero, di pubblicizzare l’immenso e straordinario patrimonio locale con l’ausilio di personale che andrebbe totalmente riformato attraverso corsi altamente qualificati a loro riservati.
Questa in sintesi la mia idea. Chiaramente il discorso è molto ampio e andrebbe puntellato nelle sedi opportune. L’importante è muoversi il prima possibile per non rimanere impreparati davanti alle rivoluzioni che si prospettano.
SALVATORE CASTORINASalvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-64756406913776814452018-04-16T16:57:00.001+02:002018-04-16T17:20:55.342+02:00Repubblica Ceca: esempio per tutti.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKv8FSr7kcYiYBBkCu0ZsGJNBwNrUZmJbaJzXbXrmfsWOytTFy5PeVT78MhLajDjC56x1nCMOuRCAM7hAoOvbCoJ_ipuyMYF8O7d2dVDZOQ4uY0jNpONqvHje_b3LBPrf009KFYsOI6-Q/s1600/mappa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKv8FSr7kcYiYBBkCu0ZsGJNBwNrUZmJbaJzXbXrmfsWOytTFy5PeVT78MhLajDjC56x1nCMOuRCAM7hAoOvbCoJ_ipuyMYF8O7d2dVDZOQ4uY0jNpONqvHje_b3LBPrf009KFYsOI6-Q/s200/mappa.jpg" width="200" height="102" data-original-width="687" data-original-height="351" /></a></div>
Se è vero che la Germania è la prima potenza economica d’Europa, con un’alta reputazione di efficienza, ordine e bassa disoccupazione è pur vero che nel nostro continente esistono altre realtà non meno efficienti, soprattutto in tema di occupazione. La Repubblica Ceca, infatti, rappresenta il paese al mondo con la disoccupazione più bassa, pari al 2,4% (dati riferiti a gennaio 2018): un punto in meno rispetto la Germania (3,5%). Una regressione che parte già da fine 2015. Molti si chiederanno quale sia il segreto che ha consentito al paese comunista di conquistare un risultato così importante. In primo luogo, il costo del lavoro è molto basso. Infatti, Il costo medio del lavoro orario nella Repubblica ceca nel 2016 era di soli € 10,20, ben al di sotto della media UE di € 25,40. Questo non spiega pienamente la bassa disoccupazione del paese, perché altre nazioni come Bulgaria, Ungheria e Polonia, hanno costi di manodopera ancora più bassi. Inoltre, i salari nella Repubblica ceca sono aumentati abbastanza rapidamente. Nel primo trimestre del 2017, i salari nominali sono aumentati del 5,3%, o del 2,8% al netto dell'inflazione.
Inoltre, la Repubblica Ceca deve il suo successo ai posti di lavoro in fabbrica, cosa non da poco in questi periodi. L' industria manifatturiera del paese dell'Europa centrale rappresenta la maggior parte della sua economia rispetto ad altre nell'UE e rappresenta oltre un terzo di tutti gli occupati. La produzione di automobili, da parte di aziende come Toyota, Peugeot, Citroën, Škoda e Hyundai, è ora un ingranaggio cruciale per l'economia ceca.
Gli incentivi governativi risalenti agli anni '90, che includono sgravi fiscali per nuove imprese e denaro per la creazione di nuovi posti di lavoro, hanno attirato alti livelli di investimenti esteri, rafforzati ulteriormente dopo l'adesione del paese all'UE nel 2004. Secondo David Marek, capo economista di Deloitte a Praga, il tasso di disoccupazione della nazione è basso per due ragioni principali. Innanzitutto, i lavori di assemblaggio degli impianti sono stati relativamente facili da creare perché sono economici e gli incentivi governativi hanno reso la Repubblica ceca attraente per le aziende manifatturiere globali. In secondo luogo, il ciclo economico ceco è strettamente connesso alla salute economica dell'UE. Quando l'Europa sta andando bene, la Repubblica Ceca fa ancora meglio, dice Marek. E in questo momento l'Europa sta facendo relativamente bene. L'economia della regione è cresciuta del 2,2% nel secondo trimestre rispetto all'anno precedente, all'incirca la stessa degli Stati Uniti.
Ma, attenzione poiché le ragioni del recente successo dei cechi potrebbero rappresentare problemi per il futuro. L’eccessiva crescita dei salari è una preoccupazione urgente. Marek afferma che i salari stanno aumentando a causa della mancanza di manodopera, che impedisce all'economia di crescere ancora più velocemente. Come molti paesi, anche la Repubblica ceca si trova ad affrontare un invecchiamento della popolazione. Gli ostacoli burocratici rendono difficile alle società assumere lavoratori stranieri per coprire posizioni aperte.
Marek dice che il paese non può permettersi salari che crescono più velocemente rispetto alla produttività. La Repubblica Ceca è "il centro di raccolta dell'Europa, non il centro di conoscenza", afferma, il che significa che ha molti lavori poco costosi e poco qualificati, ma non sta sviluppando le capacità e le conoscenze per aumentare significativamente la produttività con processi più sofisticati. Per mantenere bassa la disoccupazione, il governo ha bisogno di cambiare il suo decennale sistema di incentivi per incoraggiare la creazione di posti di lavoro altamente qualificati, in particolar modo migliorando il sistema di istruzione. Mentre c'è un alto tasso di istruzione secondaria, poche persone continuano a ottenere le qualifiche universitarie o professionali.
Il rischio di automazione dei meccanismi di produzione è incombente. Ciò verrebbe confermato da uno studio dell'OCSE pubblicato lo scorso anno.
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-60182348953215899522018-04-15T11:41:00.000+02:002018-04-15T11:41:43.907+02:00Le governance più efficienti al mondo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxfMUnnYiJIn5vQ9VP3Fe-1hOBhHK0GPLU7L-fnCJKyJqZBY0xCVQdgi_Aqdlp81jkR_vPhXBXXPxOMT_pCNjSls4p-yP6NzLWWi3jl9rZbIzFZsTBzrA0HvdSkf4J0wHkO753tNsKcvM/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxfMUnnYiJIn5vQ9VP3Fe-1hOBhHK0GPLU7L-fnCJKyJqZBY0xCVQdgi_Aqdlp81jkR_vPhXBXXPxOMT_pCNjSls4p-yP6NzLWWi3jl9rZbIzFZsTBzrA0HvdSkf4J0wHkO753tNsKcvM/s200/images.jpg" width="200" height="133" data-original-width="275" data-original-height="183" /></a></div>
Il Legatum Institute, con sede nel Regno Unito, ha condotto una interessante indagine sulle governance migliori al mondo. Numerosi esperti, sulla base di parametri ben definiti, come: qualità della vita, un eccellente sistema sanitario, i programmi educativi di prim'ordine, i bassi livelli di inquinamento dell'aria e dell'acqua, la libertà di parola, il diritto a difendersi responsabilmente, la priorità data all'innovazione e ad un ambiente economico stabile, la prosperità, hanno stabilito come il governo federale svizzero sia il migliore al mondo, seguito da quello new zelandese, danese, svedese e finlandese. Per completare la classifica dei primi dieci paesi con il miglior governo al mondo, troviamo al sesto il Lussemburgo, al settimo il Canada, all’ottavo la Novergia, al nono il Regno Unito, ed infine al decimo posto l’Australia. I paesi europei, quindi sono in cima alla lista dei migliori governi del mondo; la maggior parte dei quali è governata da una leadership UE e delle Nazioni Unite. Gli statunitensi, invece, si collocano in undicesima posizione. Andando nello specifico. Nello Stato democratico svizzero, il popolo ha il primo potere politico, dando ad esso maggiori opportunità di esprimere la propria opinione attraverso il voto popolare. Tutti i suoi cittadini hanno il diritto di voto (sia uomini che donne) e hanno la libertà di scegliere le persone che li rappresenteranno all'interno della loro Assemblea federale. Il buon governo rimane tra i parametri di riferimento rispetto al quale spesso tutte le nazioni, ricche e povere, vengono classificate. È interessante notare che i paesi enunciati come aventi i migliori governi del mondo hanno anche registrato classifiche simili o strettamente tali in altri parametri, quali: i paesi più prosperi al mondo, le persone più felici al mondo, i paesi più competitivi a livello mondiale, i paesi con persone più soddisfatte e così via. Rimane il fatto che è convinzione, a prescindere da quanto potente o progressista o ricca possa essere una nazione, che un buon governo giochi un ruolo fondamentale se si considera il successo di uno stato in tutti gli aspetti della vita quotidiana. A riprova di quanto detto, la Cina, invece, pur essendo un gigante del mercato, avendo ottenuto il terzo posto nel ranking mondiale quale potenza economica, si è classificata soltanto al 52° posto tra le governance più efficienti al mondo. In effetti, non basta quantificare l’efficienza di un governo soltanto dal punta di vista esclusivamente monetario, o dalla ricchezza prodotta dal paese, ma soprattutto dal grado di felicità, soddisfazione e serenità raggiunto dai suoi abitanti.Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-27121190460959212582018-04-13T15:31:00.001+02:002018-04-13T15:31:16.183+02:00Lavoro e tecnologie<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJF8oMtv3NC4V8JlejjDQxhDFalznB-_jC3glRPoK9YpElqylqI9Tbln_KKYc8dGh9Pc0wzeidODtf8DgaRQ8tBwk26uCTZMy8_43b9XJbRSYpCNg_1cB1K-YtKPyHaXPKBLKmjml0ZmM/s1600/tecno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJF8oMtv3NC4V8JlejjDQxhDFalznB-_jC3glRPoK9YpElqylqI9Tbln_KKYc8dGh9Pc0wzeidODtf8DgaRQ8tBwk26uCTZMy8_43b9XJbRSYpCNg_1cB1K-YtKPyHaXPKBLKmjml0ZmM/s200/tecno.jpg" width="200" height="100" data-original-width="1600" data-original-height="800" /></a></div>
Il mondo del lavoro è in continua fibrillazione ed evoluzione. Non vi è dubbio che la tecnologia moderna abbia contribuito ad accorciare tempi e distanze. Infatti in una sola ora accade qualcosa di davvero stupefacente: vengono visualizzati 248 milioni di video attraverso YouTube, caricate 2,8 milioni di foto su Instagram, digitati 23,7 milioni di tweet e spesi 15 milioni e passa di dollari in ordini Amazon. Il tempo scorre molto più velocemente in rete rispetto ad una vita dai sistemi tradizionali. Ecco perché sarebbe importante snellire la burocrazia in modo da agevolare le classiche attività produttive e lavorative. I <a href="http://silavora.it/centri-per-limpiego/">Centri per l’Impiego</a> non funzionano e sono fin troppo farraginosi. Le loro tempistiche abnormi e l’efficacia delle politiche del lavoro pari a zero. E’ del tutto inutile raggirare gli indici Istat mediante l’applicazione di contratti a termine di ridottissima durata. E’ anche vero che gli attuali strumenti di comunicazione non rappresentano un ostacolo al lavoro, anzi ne agevolano lo svolgimento rendendolo più snello, più veloce e più preciso. Semmai, in taluni casi, le aziende richiedono un minor impiego di personale andando ad incidere sugli indici di occupazione in modo negativo. Ed è questo, in prospettiva il vero cruccio da superare nei prossimi anni. Il sempre meno impiego di ‘materiale umano’ accrescerà il desiderio di occupazione in buona parte del mondo. Ed anche le oasi ‘felici’, modello di occupazione, risentiranno del grado di tecnologia presente nel paese. Quindi il tema dell’evoluzione e della meccanizzazione dei processi produttivi quanto potrà spingersi oltre, considerando il fatto che internet è oramai un territorio fertile in cui si incrociano capacità personali, innovazione e rapidità comunicativa? E’ opportuno porsi tale interrogativo per non ridurre sul lastrico i lavoratori, che sempre meno nel tempo potranno garantire la propria manodopera e/o il proprio intelletto. Almeno che non si compia un notevole percorso ai fini della preparazione personale, tenendo fortemente in conto che nel lavoro telematico la concorrenza è molto più accresciuta rispetto ai canali tradizionali. Bisogna quindi aggiornarsi e farlo nel più breve tempo possibile. Gli ultimi governi stanno cercando di ridurre il gap derivante dalla mancata digitalizzazione in molti settori, ma questo consentirà nel breve volgere di qualche anno di non assumere più personale, o quantomeno di ridurne drasticamente le esigenze negli enti pubblici e privati. Questo è un campanello d’allarme che deve suonare alle orecchie dei governanti di tutto il globo, ma soprattutto alle orecchie di coloro i quali affrontano determinati studi che potrebbero essere superati da qui a qualche anno. Sarebbe bene guardare in prospettiva, cercando di anticipare le mosse, prima che sia troppo tardi. Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-16519554990788989112018-04-12T15:58:00.001+02:002018-04-12T15:58:03.904+02:00Tagli <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2A1SYDPfKCDcbvRHv4jUYro9_gJm1-Lf7454tJqy3xVHMw3HFwVajTfIYsrCe9iEpUM5kdDC1UpISYPWWFLy3nBPQ2_0AQi6Wj3MY6WAcFMC_wS3Jxc4T8kORCjOXMiI6Ef7-T1STUKQ/s1600/tagli.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2A1SYDPfKCDcbvRHv4jUYro9_gJm1-Lf7454tJqy3xVHMw3HFwVajTfIYsrCe9iEpUM5kdDC1UpISYPWWFLy3nBPQ2_0AQi6Wj3MY6WAcFMC_wS3Jxc4T8kORCjOXMiI6Ef7-T1STUKQ/s200/tagli.gif" width="200" height="133" data-original-width="478" data-original-height="317" /></a></div>
L’economia italiana si rimette in sesto mediante opportuni tagli che consentano di annullare gli sprechi e di investire le risorse liberate in ‘capitolati di azione’. Il denaro, cioè non deve avere una funzione del tutto passiva, ma svolgere una serie di funzioni atte a stimolarne la circolazione e nello stesso tempo innestarne un meccanismo nel quale possa crescere l’occupazione. Riducendo i privilegi, le baby pensioni e le pensioni d’oro, l’uso delle auto blu, le costosissime consulenze e tutti quei costi presenti costantemente nei bilanci si raggiungerebbe, di certo, una condizione gestionale migliore. L’impiego del denaro pubblico dovrebbe snellirsi e non essere mastodontico. Il denaro dovrebbe raggiungere un ‘equilibrio modulare’. Maggiori investimenti con maggiori controlli, però. Per cui prima di tagliare e/o di stampare più soldi occorre stabilire con precisione quali meccanismi di controllo esercitare sulla Pubblica Amministrazione, sulla Difesa, sulla Sanità (per citarne alcuni) riguardo i flussi di denaro da destinare a detti capitoli di spesa. Se il denaro proveniente dai flussi in entrata (circa 800 miliardi), nel suo impiego ha una struttura di per sé poco dinamica, poco produttiva, e quindi, se la sua funzione fosse soltanto passiva e non attiva allora i problemi verrebbero amplificati a catena. Per dirla scialbamente “soldi fanno soldi”. Un motto che ben si sposa con i concetti sopra elencati.
Quando, per esempio, i costi della illuminazione pubblica pro-capite sono il doppio rispetto a quelli dell’UE qualcosa non funziona. Allora occorrerebbe interrogarsi del perché di questi sprechi. Oltre un miliardo l’anno, quando ne basterebbe la metà. 500 milioni che potrebbero tornare utili a tappare altri buchi di bilancio.
La digitalizzazione che riguarda la Pubblica Amministrazione, entrata in vigore lo scorso anno, ancora va a rilento. In ambito sanitario potremmo risparmiare altri 7 miliardi di euro. Tra carte e beni scaduti gettiamo al vento 25 miliardi l’anno.
Ciò perché il tasso di adesione degli enti pubblici è pari al 20%. Solo un quinto ha aderito alla ‘scannerizzazione’ dei documenti. Perché non si adeguano tutti quanti gli uffici? Anche in questo caso: chi vigila affinché i nuovi dispositivi di legge vengano applicati?
In queste poche righe ho cercato di sintetizzare un argomento che meriterebbe centinaia di pagine di discussione. Più che altro volevo porre l’accento sui tagli agli sprechi che, ancora oggi, molto più di ieri si possono effettuare. Gli interrogativi che mi pongo sono i seguenti: “perché spendere tanto e male? Perché gettare alle ortiche il denaro pubblico frutto del sacrificio di molti italiani onesti e per bene? Perché non prendere a modello le migliori amministrazioni pubbliche internazionali?
Riceverò mai una risposta a questi interrogativi? Nutro seri dubbi in merito.
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-45500102937533628612018-04-11T14:01:00.001+02:002018-04-11T14:01:15.440+02:00Computo dei contributi previdenziali versati<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizIStAInsBOUFdZeBzbELwC5krR6ZawZKRnOHCRu2q97a2jnBvwjWZGtDC_GDm4OQQHywjzo3TZz77GraBbvfjtFGLI1634hQFduUq-uEuJBlOeQGTpuY3pGeYmnKBTsBAx75DMxnJg6A/s1600/INPS-Bilancio-6miliardi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizIStAInsBOUFdZeBzbELwC5krR6ZawZKRnOHCRu2q97a2jnBvwjWZGtDC_GDm4OQQHywjzo3TZz77GraBbvfjtFGLI1634hQFduUq-uEuJBlOeQGTpuY3pGeYmnKBTsBAx75DMxnJg6A/s200/INPS-Bilancio-6miliardi.jpg" width="200" height="117" data-original-width="587" data-original-height="344" /></a></div>
Senonlavoro è anche un sito di proposte. In questi mesi ne ho formulate diverse. Oggi voglio puntare la mia attenzione sui contributi previdenziali con una soluzione che ritengo equa e legittima.
Ieri sera ho avuto modo di ascoltare la Fornero esprimere la sua in merito ai contributi previdenziali minimi necessari affinché un lavoratore possa andare in pensione, entrando nel merito di calcoli e periodi. L’ex Ministro del lavoro e delle politiche sociali faceva, inoltre, una sottile disquisizione riguardo alla differenza tra previdenza ed assistenza pubblica. Un conto è la pensione derivante dai contributi versati, e cioè, quanto il lavoratore ha messo da parte nel corso della propria vita lavorativa, da destinargli successivamente in fase pensionistica, un conto è l’aiuto che lo Stato stesso concede a coloro i quali non hanno maturato alcun contributo utile alla pensione o che non hanno maturato contributi sufficienti al raggiungimento della pensione minima. Mi riferisco, ovviamente, alla concessione dell’<a href="https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=50184">assegno sociale</a> dato a tutti i cittadini in stato di povertà o, quantomeno, senza un minimo sussidio, al raggiungimento dell’età pensionabile. Ritengo che il distinguo sia del tutto inutile ai fini pratici, poiché in ogni caso sono soldi dello Stato, o meglio di tutti i contribuenti. Cioè, in fin dei conti qualunque sia la situazione ai fini contributivi viene comunque garantito un importo minimo di sostentamento <b>pari ad euro 448,07 per 13 mesi a partire dai 66 anni e 7 mesi di età</b> (finestra 2018).
Questa premessa per fare una mia personale considerazione legata a quella quantità smisurata di contributi versati dal lavoratore e dalle rispettive aziende di assunzione che rimane sospesa nel limbo, poiché insufficiente ai fini del raggiungimento della pensione minima. Parlo, ovviamente, degli <a href="https://it.wiktionary.org/wiki/esodato">esodati</a>, ma non solo. Mi riferisco anche a tutti coloro i quali da precari hanno versato per più anni, ad esempio, dei contributi nella gestione separata (lavoratori Parasubordinati) perdendone nel tempo la titolarità.
Detti contributi, infatti, non verranno destinati al lavoratore titolare degli stessi (tranne per coloro i quali avranno maturato il diritto alla disoccupazione), ma inseriti in un calderone di contributi da destinare a tutti i lavoratori che hanno regolarmente acquisito la pensione.
La mia proposta, è invece quella di <b>concedere tutti quegli anni di contributi giustamente versati fino al termine dell’età lavorativa in aggiunta all’assegno sociale<i></i></b>.
Se per esempio il lavoratore Tizio che ha 66 anni e 7 mesi ha maturato nell’intero periodo lavorativo 8 anni di contributi previdenziali, l’intero importo o quantomeno una frazione di esso, andrebbe sommato all’assegno sociale secondo le modalità di seguito esposte, considerando un’aspettativa di vita per l’uomo pari a 80 anni (dati Istat 2017).
Euro 16,600,00 pari ai contributi previdenziali risultati nella posizione del lavoratore.
Aspettativa di vita (80) – 66,7 = 13,3 (anni stimati di sopravvivenza).
Per cui il lavoratore annualmente percepirà una quattordicesima, o se già spettante, sarà sommata ad essa, una cifra pari a (16,600,00 / 13) corrispondente ad euro 1276,00 annui. <i>In alternativa, il lavoratore potrà scegliere di dividere la somma annua spettante (euro 1276,00) frazionandola in 13 mesi, passando, quindi da euro 448,07 a euro 546,22 netti mensili<strike></strike></i>.
Così facendo si otterrebbe una sorta di giustizia sociale computando a chi ha versato il dovuto.
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-4795987446330009212018-04-10T14:54:00.001+02:002018-04-10T14:54:52.330+02:001 su 4 ce la fa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZi4NVlu7fOdKlIjosKDR44skh6KUPR2raL7v_iQFT38s2k0PXIxYvKghIEAf3hC47dhIK9OsFSCBCQu_TyELlijlL42Umqrk_ltX5vp_5HH0_m-OcUr5mbAt41l4ZiL6ntpD_PiRzJsk/s1600/striscione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZi4NVlu7fOdKlIjosKDR44skh6KUPR2raL7v_iQFT38s2k0PXIxYvKghIEAf3hC47dhIK9OsFSCBCQu_TyELlijlL42Umqrk_ltX5vp_5HH0_m-OcUr5mbAt41l4ZiL6ntpD_PiRzJsk/s200/striscione.jpg" width="200" height="100" data-original-width="1600" data-original-height="800" /></a></div>
I dati Istat per riferiti all’anno 2017 parlano chiaro e sono inesorabili: Messina è la terza città in Italia per numero di disoccupati con la percentuale del 24,8%, dopo le città di Crotone e Foggia. 1 su 4 senza lavoro. Che bella prospettiva per le nuove generazioni di messinesi vero? Eppure, tra la montagna di problemi presenti in città nessuno dei candidati a sindaco ha preso a cuore la piaga numero uno di questo martoriato territorio. Ma uno straccio di progetto per dare occupazione lo vogliamo dare agli elettori? Vogliamo spremere le meningi e fornire delle valide idee affinché la Città dello Stretto possa tornare a splendere per operosità, innovazione ed impegno? Non dimentichiamoci che in passato abbiamo avuto delle vere e proprie eccellenze, non solo in ambito nautico, ma in diversi settori che per anni hanno trainato l’economia messinese. Idee da mettere in campo e rendere attuabili attraverso degli interventi immediati, possibilmente non sporadici ma strutturali. Proprio domenica mi sono fatto promotore di una iniziativa quadro, attraverso la partecipazione fattiva della cittadinanza che con un solo euro a familiare potrebbe contribuire a creare l’occupazione per centinaia di persone. Una sorta di mega concorso locale. Non entro comunque nello specifico, poiché in passato ho avuto modo di affrontare la tematica in occasione di un apposito articolo in cui entravo nel dettaglio dell’idea, che senza dubbio può ricevere dei miglioramenti da parti di esperti o di semplici cittadini. Ad ogni modo il principio è questo: anticipare del denaro per poi averlo con gli interessi attraverso un rapporto fisso o variabile legato al grado di produttività realizzato da parte dei lavoratori assunti. Un quoziente che di partenza ho stabilito in 1,5, ma che può crescere nel tempo. Un’idea di un comune cittadino che probabilmente non verrà neppure considerata. E allora, se così non fosse (e non lo sarà) impegnatevi ‘cari’ (costosi) politici nel trovare voi la soluzione. Troppo facile per voi mettere in secondo piano un problema così grande. Ricordo ai più che Messina negli ultimi 30 anni ha perso circa 15 mila abitanti migrati altrove; al nord e all’estero. Ciò significa che ogni anno vanno via circa 500 giovani. Questo è davvero inaccettabile! Una città che si impoverisce della freschezza e della spensieratezza dei propri figli è una città senza presente né futuro. Quante eccellenze tra i 500 vanno via? Quanti di loro potrebbero servire Messina per un progetto di sviluppo serio e concreto? Signori politici e politicanti candidati alle prossime elezioni interrogatevi su questo e su altri punti e se potete, cortesemente date alla cittadinanza delle risposte concrete e non aria fritta.Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-58804773243681319082018-04-08T14:47:00.001+02:002018-04-08T14:48:21.491+02:00La poltrona di sindaco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSPvrgr5-m2IW_qCqjpOYVJQ9vgpxVMXf9NzIF8KM6rXyJGYaUYKWcDv4fufQJU3ajxnIQc2WvNidHil_jIa9cHl5dK26cU_rDL3S-wyMq8wTRyU7AUtbTOm0hliiqT3yL1vlHYh_vHOE/s1600/poltrona.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSPvrgr5-m2IW_qCqjpOYVJQ9vgpxVMXf9NzIF8KM6rXyJGYaUYKWcDv4fufQJU3ajxnIQc2WvNidHil_jIa9cHl5dK26cU_rDL3S-wyMq8wTRyU7AUtbTOm0hliiqT3yL1vlHYh_vHOE/s200/poltrona.jpg" width="200" height="118" data-original-width="292" data-original-height="172" /></a></div>
Persona autorevole, concreta, dalle idee chiare, pulita, per bene, rispettosa dei cittadini e delle istituzioni.
Il sindaco che vorrei viene riassunto negli aggettivi sopra riportati e che danno un quadro
alquanto significativo del soggetto che andrei ad individuare per la guida della città di Messina.
Stamattina sono stato ad un incontro sulle "idee" organizzato dal M5S.
Ogni comune cittadino poteva esprimere la propria opinione, dare la propria indicazione per iscritto,
circa soluzioni da intraprendere nel breve e medio periodo al fine di poter risolvere problematiche di comune interesse.
Ho segnalato la mia proposta, interloquito ove possibile, con il loro candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative.
L'impressione che ho avuto circa gli attivisti è totalmente positiva.
Ho trovato grande apertura al dialogo e attenzione sui problemi da me mossi circa: l'igiene pubblica,
il rispetto del territorio, il ponte sullo Stretto di Messina (che aborro appieno), la riqualificazione
della zona falcata e dei quartieri periferici.
Ho espresso la mia opinione circa il sindaco che mi piacerebbe guidasse le sorti della città.
"Il mio sindaco deve essere fermo, determinato, di carattere, privo di condizionamenti;
una sorta di 'sano dittatore', poiché ritengo che il messinese sia un soggetto che ha
bisogno di polso duro e di decisione".
Ciò che ho espresso stamattina lo riconfermo e lo sottoscrivo nuovamente in questa sede.
Basta con il pressapochismo, con l'opportunismo, con il servilismo di potere, con l'accomodamento di poltrone.
Poi mi sono avvicinato ad una attivista prossima candidata quale consigliere comunale
chiedendole del perché si fosse accostata al mondo della politica.
Devo dire che la sua risposta è stata però puntuale ed esaustiva, nonché soddisfacente.
"No perché se qualcuno mi si avvicina chiedendomi il voto io lo faccio volare dalle scale.
Molti lo vedono come un posto di lavoro: una sistemazione per la vita".
Ecco quello che per me vuol dire non possedere quelle caratteristiche peculiari per le quali fare politica.
La politica non è opportunismo personale, perorare la propria causa al fine di sistemare se stessi e la propria famiglia.
Fare politica vuol dire ascoltare i cittadini prendendosi cura delle loro problematiche.
La politica è sondaggio di opinioni, raccolta di problematiche e se queste coincidono con le idee di molti
farle proprie attuando le dovute contromisure. Questa è democrazia signori.
Fare politica è scendere in piazza, tastare le condizioni dei propri concittadini.
Occorre necessariamente riempire la propria agenda di incontri, accostando ad essi i programmi
che fino ad idee totalmente chiare, devono necessariamente essere dinamici fino a priorità acquisite.
Certo la gestione della città non è semplice. Messina è una città complessa e complicata,
ma partendo dalle basi si può certo aspirare a rendere la vita dei cittadini migliore,
magari facendo loro occupare buona parte della giornata a lavoro; un lavoro serio e duraturo.
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-86812329640757983702018-04-07T07:06:00.001+02:002018-04-07T07:06:27.037+02:00Adempimenti e burocrazie<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg3iNGAAqxrX9iQN81GcsZBuQlpjm7f1jpAXfBEPp13jJ44VBIwPDgzVhdY__G8TASc8mjSn-pZTfgPNH9a1KdcORnwIK63A3-aC0vv2XuRZYGJHDLXNei3Pj2K2w5Ypq5jJrrPg5atEI/s1600/funerale+bara-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg3iNGAAqxrX9iQN81GcsZBuQlpjm7f1jpAXfBEPp13jJ44VBIwPDgzVhdY__G8TASc8mjSn-pZTfgPNH9a1KdcORnwIK63A3-aC0vv2XuRZYGJHDLXNei3Pj2K2w5Ypq5jJrrPg5atEI/s200/funerale+bara-2.jpg" width="200" height="133" data-original-width="1000" data-original-height="664" /></a></div>
Quando in famiglia avviene un lutto si innesca un meccanismo penalizzante a catena,
in particolare quando a spirare è il capofamiglia.
Infatti, tra funerale, volture, adempimenti amministrativi e fiscali è davvero un grande caos.
Per non parlare delle cifre da spendere. In ballo ci sono migliaia di euro
tra servizi da pagare e marche da bollo.
Una vera e propria speculazione sulla pelle degli altri.
Costi gonfiati a dismisura!
Qualcuno osserverà: ma lo Stato ti fa scaricare la fattura l'anno successivo.
E se in famiglia nessuno lavora?
Beh! In tal caso ti attacchi al tram!
Assurdità anche per quel che riguarda le volture. In quanto, in taluni casi
sono a pagamento, come se una persona in famiglia scegliesse di morire.
Ma la cosa che fa andare su tutte le furie: il passaggio di proprietà.
Quando, infatti, avviene un decesso il veicolo deve essere necessariamente intestato
al coniuge o ad un componente o più della famiglia (erede/i).
E qui sono i dolori! Più di trecento euro per volturare il mezzo.
Una vera e propria vendita in cui il ricavo però è pari a zero.
Morale della favola: lo Stato penalizza, anzi dà vere e proprie mazzate
alla famiglia superstite.
Piuttosto che aiutare dei cittadini provati dal dolore e dal punto di vista economico
lo Stato ne aggrava la posizione.
Senza contare che la pensione di reversibilità è pari al 60%
di quella percepita dal de cuius.
Questo a mio avviso è davvero gravissimo ed inconcepibile in una realtà
che possa definirsi civile.
Io da cittadino allora mi chiedo;
è mai possibile che nessun politico abbia pensato di ridurre i costi in questo caso,
quantomeno del 50% se non abolendoli del tutto?
E' mai possibile che le volture non possano, in taluni casi, avvenire quasi in automatico?
E' mai possibile che tra funerale, collocazione cimiteriale, adempimenti e quant'altro
una famiglia debba spendere 10 mila euro?
Mi sembra tutto così paradossale! E la cosa che più mi amareggia:
la totale insensibilità da parte dei governanti in merito a questo delicato argomento.
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-54270273659820128902017-03-22T08:23:00.002+01:002017-03-22T08:23:27.179+01:00DIS-COLL diventa strutturale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQCXlubCCF3oDHFfPKONxHXQkgWRb2teScQfNKvuFCRBTsQ8guI_VpaSxZte1Nd6xs52wT-6Golz9SrNgJUGiQQg7jnJa4TZEdRtoej1X7GtKfKOOcbOb4gZ5sLtbD1V7TF_sg_lU7N8I/s1600/collaboratori-DIS-Coll-contratti-precari-720x470.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQCXlubCCF3oDHFfPKONxHXQkgWRb2teScQfNKvuFCRBTsQ8guI_VpaSxZte1Nd6xs52wT-6Golz9SrNgJUGiQQg7jnJa4TZEdRtoej1X7GtKfKOOcbOb4gZ5sLtbD1V7TF_sg_lU7N8I/s200/collaboratori-DIS-Coll-contratti-precari-720x470.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="background: white; margin-bottom: 5.35pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: 5.35pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La Dis-coll diventa strutturale e viene estesa anche ad assegnisti
e dottorandi di ricerca. Grande soddisfazione viene espressa dal Ministro
Poletti che ringrazia pubblicamente la Commissione Lavoro della Camera. </span><span style="color: #333333; font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">E' stato infatti<span class="apple-converted-space"> </span><strong style="box-sizing: border-box;"><span style="font-weight: normal;">approvato uno specifico
emendamento al testo del disegno di legge delega sul lavoro autonomo</span></strong>,
giunto quasi al termine di un lunghissimo iter parlamentare .<br style="box-sizing: border-box;" />
L'indennità Dis-coll è stata infatti recentemente prorogata dal decreto legge <b><i>Milleproroghe</i></b>,
ma solo fino a giugno 2017 e si presume che la nuova legge di
riordino del lavoro autonomo possa entrare in vigore prima di quella data per
garantirne la continuità .<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; box-sizing: border-box; margin: 0cm 0cm 5.35pt;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #191919; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 10pt;">Una piccola battaglia vinta. Finalmente il riconoscimento di
un diritto per i tanti giovani che sono impegnati nella ricerca nelle
università italiane, che si salda su un principio: la ricerca è lavoro. Un
primo passo in questa direzione, era stato già compiuto con il decreto <b><i>Milleproroghe</i></b>
che, nel mese di febbraio, aveva prorogato l’applicazione dell’indennità
(istituita in forma sperimentale nel 2015 e poi estesa anche al 2016) fino a giugno
di quest’anno. Alle proteste che si erano levate, i parlamentari Pd avevano
assicurato che c’era l’impegno del Governo a rendere strutturale la misura di
sostegno ai collaboratori che dovessero perdere il lavoro e ad estenderla alle
figure “atipiche” della ricerca. Ora quell'impegno è stato mantenuto: dal 1°
luglio 2017 non solo la Dis-coll diventa misura strutturale (non dovrà più
essere prevista e prorogata da specifiche norme), ma si estende nella sua
applicazione anche ai collaboratori che lavorano nel campo della ricerca nei
nostri atenei, ovvero assegnisti e dottorandi di ricerca. Un tentativo in
questo senso era già stato fatto durante la discussione delle leggi di bilancio
per il 2016 e per 2017, purtroppo senza esito positivo: ma la tenacia che nasce
dalle buone ragioni ci ha spinto a non abbandonare l’impegno. E la tenacia,
sostenuta dalle associazioni di assegnisti e dei dottori di ricerca, ha
finalmente dato gli esiti attesi. Il relatore del provvedimento Cesare Damiano
ha assicurato che la Legge sul lavoro autonomo approderà in Aula nei primi
giorni della prossima settimana: poi dovrà tornare al Senato in seconda
lettura, ma l’impegno è ormai stato preso.</span><o:p></o:p></div>
<br />
<div style="background: white; margin-bottom: 5.35pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #191919; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 10pt;">Un ammortizzatore sociale richiesto
a gran voce dai prestatori di attività lavorativa totalmente privi di tutela
che ci auguriamo possa completare l’iter parlamentare in modo positivo e che
possa trovare la necessaria copertura finanziaria al fine di estendersi a più
soggetti possibili.</span><span style="color: #333333; font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-52905209075623798872017-03-20T08:41:00.002+01:002017-03-20T08:41:37.456+01:00VENDITA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7HiJc_sussdJLvx_KFoh2sX8YCG74vpea4Uj4X0VNv7yCNyh2p3MkqfwnyoZKHCCwxEslLwk0vlaPphL8eRcxByDL2_qZIQ6-i9RGCrinYhHzfODJPtbCrFqOX5Beyw6Qg5ELcocLjdw/s1600/Sales-Courses1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="63" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7HiJc_sussdJLvx_KFoh2sX8YCG74vpea4Uj4X0VNv7yCNyh2p3MkqfwnyoZKHCCwxEslLwk0vlaPphL8eRcxByDL2_qZIQ6-i9RGCrinYhHzfODJPtbCrFqOX5Beyw6Qg5ELcocLjdw/s200/Sales-Courses1.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ facile costruire società
impiantate esclusivamente su reddito da provvigione. Chiunque può farlo,
chiunque. E tutto il tempo che il lavoratore impiega nel cercare di ricavare
qualcosa di buono? Quello che lo ripaga? Mi spiace dirlo ma l’Italia è lontana
anni luce da un concetto molto semplice. Chiunque lavora ha diritto ad avere un
compenso, anche minimo, per il tempo che egli impiega. Eppure oggi in Italia
tutte le offerte di lavoro vertono esclusivamente sulla vendita. Pochissime
aziende assumono per coprire posti relativi all'amministrativo o per l’espletamento
di servizi destinati alla collettività.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ciò vuol dire che l’impoverimento
dell’Italia è tale che oramai il sistema è collassato su se stesso. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non fa altro che ingurgitare i
rimasugli per poi espellerli e ingurgitarli nuovamente; il cane che si morde la
coda.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Appioppare gestori, i più
disparati, alle persone per un continuo ricambio al fine di acquisire clienti.
Poi non importa se il servizio è buono, caro o conveniente.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A questo punto siamo arrivati.
Non importa che la vecchietta paghi già poco, pur di strapparle un contratto
oramai ci si vende al diavolo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“Pagamento a provvigione”, “pagamento
a contratto concluso”, ecc… E poi chi controlla la veridicità di quanto
sostenuto dall'azienda? E se poi ci fossero oscuri movimenti “sotterranei”? Cavilli
inesistenti? Per cui, non solo vieni pagato poco e male, devi anche avere
estrema fiducia nell'azienda che ti ha assunto senza avere (spesso) possibilità
di replica. La tua parola contro la sua.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Questo sistema, amici miei non
funziona. Tutto questo non è lavoro. Questa è schiavitù moderna. Si è legati
mani e piedi all'interno di una “stanza” che poi è un meccanismo perverso. Il
lavoratore non ha più dignità. E mentre i sindacati blaterano facendo i loro
esclusivi interessi, ci sono persone che si sbattono la testa per come poter
sopravvivere, per cercare di inventare se stessi creando qualcosa di innovativo
di inedito.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La verità è che siamo nelle mani
di nessuno. La verità è che l’Italia non ama i propri figli. La verità è che la
burocrazia stritola, che si creano aziende “fantasma” poggiate su pilastri
fragilissimi. La verità è che esiste una legislazione sul lavoro campata in
aria. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E la risultante di tutto questo è
un disarmante mondo del lavoro fatto di meccanismi poco chiari a danno del
prestatore d’opera. Vendita aggressiva, vendita disonesta, per accaparrarsi una
nuova unità, un nuovo cliente da spolpare. Andate a leggere gli annunci di
lavoro e le figure richieste. Andate a verificare quanto detto dal sottoscritto
e vedrete che mi darete ragione.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E me ne sbatto se qualcuno parla
di visione pessimistica! La realtà va guardata in faccia altrimenti se il
problema viene eluso non si arriverà mai a capo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
SALVATORE CASTORINA</div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-14259920182119368522017-02-23T15:53:00.003+01:002017-02-23T15:58:40.000+01:00TUTTO IN ROVINA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhadZYlOs6yBRdgVYps7v8fImGqKAa0RVlUDMwH5gQZHeBZEIOUSg8U6dcSJD3GaSO3CwSgKGJca9TOCe7eyBSERMbmNY81Mq47PFAozUQglJG0QlDMKhFd_HAViIBVUAN4n1_1uBQYxhY/s1600/Citt%25C3%25A0_in_rovina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhadZYlOs6yBRdgVYps7v8fImGqKAa0RVlUDMwH5gQZHeBZEIOUSg8U6dcSJD3GaSO3CwSgKGJca9TOCe7eyBSERMbmNY81Mq47PFAozUQglJG0QlDMKhFd_HAViIBVUAN4n1_1uBQYxhY/s200/Citt%25C3%25A0_in_rovina.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La gente è stanca; la società è
stanca. Tutto allo scatafascio: lavoro e famiglia. E se lavoro e famiglia vanno
male anche la salute ne verrà compromessa. Il popolo è stanco di inutili
promesse. Ma le stesse persone che si lamentano demandano le proprie responsabilità
agli altri. Come se rimanere inermi e passivi potesse portare dei risultati. E allora
si assiste ad una società triste, in cui la spensieratezza non si conosce più.
Anche i giovani hanno il viso tirato, quando studiano e non trovano lavoro. E
da qui la depressione che poi porta a commettere dei gesti insani quanto
inutili. La tristezza impera. La disoccupazione dilaga. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Così si tende a fuggire verso
luoghi in cui la sofferenza viene mascherata da un posto sicuro di lavoro. “La
mancanza del domani è la certezza dell’oggi”. Un detto che mi vien da pensare e
che diviene estremamente attuale. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli istituti bancari, ivi
compresi quelli tradizionali e di “famiglia”, non fanno altro che strozzare i
cittadini. La moneta elettronica. Tutto è moneta virtuale. Intanto, i costi
bancari e postali lievitano con la certezza che, un domani, i risparmi dei
molti italiani potrebbero correre un rischio concreto. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli altri paesi, intanto,
subiscono lo stesso “virus” italiano. Inutile spostarsi a 40 anni per cercare
qualcosa con cui vivere. Eppure qualcuno lo fa, molti no. Ciò avviene per
paura, per rassegnazione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L’italiano è oramai il
personaggio di un dipinto che non conosce identità. Una figura sbiadita che
cerca di dimenarsi alla meno peggio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Davanti ad un paesaggio interiore
di tipo “spettrale” è in effetti difficile portare avanti quell'ottimismo tanto
decantato da maestri spirituali e da pseudo santoni. Rimboccarsi le maniche.
Forse è questo l’unico modo per trovare ottimismo nelle persone. Probabilmente,
un pizzico d’amore servirebbe quale ingrediente indispensabile per trovare la
soluzione ai propri problemi (non solo lavorativi) ma esistenziali.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ovunque è sconforto e
desolazione. Davanti ad un paesaggio da guerriglia urbana all'orizzonte venti
di guerra che spirano gelidi e minacciosi, si avvicinano sempre più alla realtà
di oggi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il futuro è quindi un’incognita.
Diventa impossibile programmare il proprio domani. “La vita è come una
banconota che si tramuta in spiccioli, in attesa che qualcuno possa prendere la
mancia”. E prima che detta banconota possa subire una “metamorfosi” chissà tra
quante mani passerà e chissà per quanto tempo ancora.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La rovina parte prima dalla mente
per poi passare al corpo ed infine ai fatti.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per fortuna che tutto è
controvertibile fino a prova contraria.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
SALVATORE CASTORINA </div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-32756944849283812762017-02-20T10:20:00.001+01:002017-02-20T10:21:30.391+01:00EVOLUZIONE DEL LAVORO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju9iy-l2iXzX-n5zsyYP2hzeusrhRalVq2IMA6UMPQfcFeGk4LZu6X25rQBQi70rYUc28wFu9tXUdyWiVT-wbE8TmlmgL6bPbe2a3FaSZqK6FrzAYMDz7SbaK7EtWNzfDCYQZGL59fa2k/s1600/jobs-green8.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="98" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju9iy-l2iXzX-n5zsyYP2hzeusrhRalVq2IMA6UMPQfcFeGk4LZu6X25rQBQi70rYUc28wFu9tXUdyWiVT-wbE8TmlmgL6bPbe2a3FaSZqK6FrzAYMDz7SbaK7EtWNzfDCYQZGL59fa2k/s200/jobs-green8.gif" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Siamo nell'era dell’incertezza.
Non è mai stato un periodo così difficile tanto da prevedere un futuro incerto
in ambito lavorativo, per cui occorre prepararsi di conseguenza. Così come i
progressi tecnologici, l’invecchiamento della manodopera e la crescita dell’economia
globale creano nuovi posti di lavoro, altrettanto velocemente “grazie” alla
modernizzazione ne scompaiono altri.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Le classiche trafile di carriera sono sulla via del tramonto</i> dicono
gli esperti, con posti di lavoro certi rimpiazzati da posti di lavoro incerti,
soprattutto in ambito giovanile.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Questo è il concetto di nuova
economia che sta guadagnando terreno. Nella sua scia è arrivata una cultura di
visione a breve periodo, con un approccio on-demand per il lavoro che si sta
diffondendo a macchia d’olio attraverso professioni ed occupazioni che occupano
personale di tipo part-time o freelance.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma questi cambiamenti di tipo
tecnologico e culturale rappresentano nuove opportunità. Nuovi ed inaspettati
posti di lavoro sono stati creati in altri settori quali: <i>l’ambito sociale, l’analisi di flussi, ecc...</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quando si parla di competenze
relative all’insegnamento, alla matematica e all’informatica, esse spopolano
creando grande sviluppo di lavoro concentrato soprattutto in settori quali l’ingegneria,
la programmazione e la finanza, come dimostrano i dati sull’economia globale
pubblicati nel 2016.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Con il passare degli anni diventa
sempre più fondamentale il possesso di determinate competenze.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Esistono quelle apprese nel posto
di lavoro, e quelle cumulate nel corso degli anni in altri lavori o nel
bagaglio culturale maturato con gli studi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
C’è da aggiungere che altre
competenze possono essere sommate a quelle attuali, arricchendo il carnet di conoscenza,
e quindi, la possibilità di accesso al mondo del lavoro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Questo è un aspetto importante in
quanto molte agenzie di lavoro interinale guardano ai titoli, alle competenze
acquisite, per cui in tanti intendono spendere tempo e denaro per la propria preparazione
personale.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Figure molto ricercate rimangono
quelle legate all’informatica e alla contabilità che richiedono continui
aggiornamenti essendo rispettivamente legate al progresso e alle nuove
normative.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%;">Uno studio condotto da David Deming dell’Università di
Harvard fa emergere un concetto molto importante legato ad un futuro che non si
conosce e che si può padroneggiare soltanto con una capacità duttile della
persona a cambiare pelle.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Una sorta di metamorfosi legata
agli eventi con un grande fiuto e senso di adattabilità. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Secondo lo studio di Harvard, i
posti di lavoro che sono cresciuti più costantemente nel corso dell’ultimo
ventennio son quelli che combinano un forte know-how tecnico con una sola
caratteristica potente; quella di essere gentili.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le abilità sociali, o la capacità
di “giocare bene” con gli altri, è di vitale importanza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%;">
<span style="font-size: 11pt; line-height: 115%;">La simbiosi con gli altri consente di avere una serie
innumerevoli di vantaggi legati all’ambiente in cui si lavora. </span></span><br />
<br />
SALVATORE CASTORINA</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-34867377143639512972017-02-17T12:51:00.001+01:002017-02-17T14:35:45.114+01:00IL TRADING<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0do7OmTmetWNP1jqZ53mVmNfNyFJXO-ZDtHSOqXiPgX83UNdpgjdOZlmvyzSOJAW9dZmI2z1of4pnxY59HaxxptSDJKX2e2kqwxGSIYf2PfJatd9T-f8RNt2e-HZDQ5M6WwjR6Qa0uL8/s1600/trader-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0do7OmTmetWNP1jqZ53mVmNfNyFJXO-ZDtHSOqXiPgX83UNdpgjdOZlmvyzSOJAW9dZmI2z1of4pnxY59HaxxptSDJKX2e2kqwxGSIYf2PfJatd9T-f8RNt2e-HZDQ5M6WwjR6Qa0uL8/s200/trader-4.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Tra le tante professioni che
spopolano in rete ce n’è una che ottiene proseliti, <b>il trader</b>.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lavorare in borsa è il sogno di
molti. Stare comodamente seduti a casa aspettando di compiere l’operazione che
possa cambiare la vita, spesso una chimera.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In effetti si tratta di una
professione molto difficile, come tale comporta grande preparazione e
sacrifici.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non è per niente facile
individuare la direzione dei mercati. Si fa spesso uso della statistica, dell’esperienza
altrui, dei suggerimenti di grandi traders del passato e del presente, dei
numerosi video che spopolano su internet. Sovente, purtroppo, si viene portati
fuori strada, credendo che tutto sia facile, quando in realtà non lo è affatto.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Quella del trader è una
professione che vede l’applicazione di nozioni che hanno a che fare con la
macro economia, con la micro economia, con le oscillazioni degli umori inerenti
gli investitori e, principalmente con l’analisi tecnica e l’analisi
fondamentale; nonché con notizie che in pochi minuti possono sbaragliare i
mercati provocando notevoli sbalzi di volatilità. </i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quello della volatilità è un
concetto molto importante e vede muoversi il prezzo entro un determinato lasso
di tempo. Maggiore sarà il movimento entro un preciso periodo temporale,
maggiore sarà la volatilità.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Comunque non entro nello
specifico, in quanto esistono migliaia di volumi (cosiddetti mattoni) che
parlano in modo viscerale di tutti quelli che sono i concetti essenziali per
fare trading.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Riepilogando, quindi, il <i>trader</i>
non è altri che uno speculatore dei mercati finanziari. Questi ultimi presentano diversi
asset componendosi in variegati strumenti, quali: le azioni, le obbligazioni, i
Futures, il Forex, le materie prime, ecc…</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ possibile fare trading
mediante degli intermediari, i cosiddetti <b>brokers</b>, che eseguono gli ordini
direttamente e/o indirettamente sui mercati, mediante disposizioni date dagli
stessi traders, i quali attraverso strategie, più o meno collaudate, riescono a
trarre profitto. E' importante utilizzare dei buoni intermediari finanziari, possibilmente controllati da enti preposti. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Occorre dire che le statistiche
sono impietose in merito ai risultati ottenuti dal cosiddetto “parco buoi”, e
cioè dai piccoli investitori. Circa il 90% dei traders registra una perdita del
proprio capitale.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se consideriamo che gli “attori”
di mercato sono principalmente i seguenti, e cioè, <i>Istituti Finanziari,
Governi, Multinazionali, Market Maker, Hedge Fund</i>, è facile comprendere come il
giro d’affari sia pari a scambi per miliardi di dollari al giorno. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>George Soros</b>, noto investitore,
ha realizzato una vera fortuna durante la sua carriera di trader. Ma ve ne sono
altri altrettanto noti che hanno realizzato vere e proprie fortune, grazie, ad
una grande preparazione e ad immensi sacrifici.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il trading non è per tutti. Esso
richiede grande disciplina e rispetto delle regole, altrimenti si viene
letteralmente “espulsi” dai mercati rimanendo senza un soldo. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
SALVATORE CASTORINA</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-60741935877852550042017-02-16T09:54:00.001+01:002017-02-16T09:54:30.774+01:00LA NUOVA "SOCIAL CARD 2017"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeFDAR90VBkH5gHdMF8QAuxOGrmeJovVu9zm5zn6uQVIjK6GrXGyTenLCRs9tojxCzh8dD_gIgsWC5KcFUp4p3cWNejK4IJDr20wPtz5TytJMxWHPlF_OwAmIYCGfLMrsYDVeApV6aCbs/s1600/inps.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeFDAR90VBkH5gHdMF8QAuxOGrmeJovVu9zm5zn6uQVIjK6GrXGyTenLCRs9tojxCzh8dD_gIgsWC5KcFUp4p3cWNejK4IJDr20wPtz5TytJMxWHPlF_OwAmIYCGfLMrsYDVeApV6aCbs/s200/inps.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 10.75pt; text-align: justify;">
Con la Legge di Bilancio 2017 nasce il SIA, la nuova Social Card per il
2017. Essa consente di ottenere un bonus da 400 euro per le famiglie in
difficoltà. Il SIA, ovvero sostegno all'inclusione
attiva, viene esteso all'intero territorio nazionale dopo un periodo di sperimentazione
che ha visto coinvolte 12 città da Catania a Torino. Si tratta di una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione
di un bonus (massimo) di 400€ per le famiglie in difficoltà economica in cui è
presente almeno un <b>minore</b> o un <b>figlio disabile</b>. Il
Sia viene concesso anche a quelle famiglie in cui è presente una donna con una
gravidanza accertata; a tal proposito occorre ricordare che tra le prestazioni
a servizio del reddito introdotte con la manovra finanziaria c’è anche il <a href="https://www.forexinfo.it/bonus-mamme-domani-ufficiale-Bilancio-2017-INPS-requisiti-ISEE"><span style="color: green;">bonus da 800€ per le donne incinte</span></a>. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 10.75pt; text-align: justify;">
La nuova <b>Social Card</b>,
operativa dal <b>2 settembre 2016</b>, spetta a tutti coloro che
rispettano i <b>requisiti</b> indicati dall'<b>INPS</b>. Essa prevede
un sussidio di <b>80€ a persona</b> destinato
alle famiglie disagiate. Secondo le previsioni, ogni famiglia riceverà in media
un contributo pari a <b>320€ al mese</b> che verrà erogato con una
carta prepagata, come la Social Card.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 10.75pt; text-align: justify;">
La SIA prevede due misure per il
supporto delle famiglie in difficoltà:<o:p></o:p></div>
<ul type="disc">
<li class="MsoNormal" style="line-height: 14.5pt; mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt;">erogazione di un <b>sussidio
economico</b>, pari a 80€ per ogni componente della famiglia;<o:p></o:p></li>
<li class="MsoNormal" style="line-height: 14.5pt; mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt;">inclusione in un <b>progetto
personalizzato di attivazione sociale e lavorativa</b>, che farà leva su
una rete integrata di interventi individuati dai Comuni, servizi
territoriali (centri per l’impiego, servizi sanitari, scuole) e terzo
settore.<o:p></o:p></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 10.75pt; text-align: justify;">
Questo progetto di inclusione verrà
scelto insieme al nucleo familiare e coinvolgerà tutti i componenti. Le
attività potranno consistere in: contatti con i servizi, ricerca attiva di
lavoro, adesione ai progetti di formazione, frequenza e impegno scolastico e
prevenzione della salute.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 10.75pt; text-align: justify;">
L’obiettivo di queste due misure è
quello di aiutare le famiglie a superare il periodo di crisi, supportandole
fino a quando non abbiano conquistato una loro autonomia.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 10.75pt; text-align: justify;">
Può richiedere la SIA una famiglia che si trovi in una
situazione di difficoltà economica purché presenti una serie di requisiti, tra
i quali: essere residenti in Italia da almeno 2 anni, avere nel nucleo familiare
almeno un figlio minorenne o un figlio disabile, una donna in stato di
gravidanza, un modello ISEE inferiore a 3000 euro, ecc…<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 10.75pt; text-align: justify;">
La domanda per la SIA va fatta da
uno dei componenti del nucleo familiare, tramite la presentazione del modulo
apposito al <b>Comune</b>.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 10.75pt; text-align: justify;">
Dopo aver presentato la domanda, il
Comune, <b>entro 15 giorni</b>, verificherà il reale possesso dei
requisiti e poi invierà la documentazione all'INPS.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 10.75pt; text-align: justify;">
A sua volta l’INPS, dopo aver
controllato il requisito relativo ai trattamenti economici, entro 10 giorni
assegnerà un punteggio relativo alla valutazione del bisogno analizzando la
situazione economica e lavorativa dei componenti del nucleo familiare, per poi
decidere l’attuazione del provvedimento a sostegno.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 10.75pt; text-align: justify;">
SALVATORE CASTORINA</div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-75828047564057043302017-02-15T08:52:00.001+01:002017-02-15T11:24:52.435+01:00UNO SGUARDO... ALTROVE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioHFpRbdIeaPaa8V8A9aJj3S2KBba5y94HX6n7J_pa6DvUdswBhw78aUSuXw_c4VXZj9lT18lHLBPqu2zkov8uDrmbkFja1aFVyrQ41_l7wayUacwx-7dNp7SiinL_zk7mbI79I5gPA5c/s1600/Fotolia_40589165_S-270x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioHFpRbdIeaPaa8V8A9aJj3S2KBba5y94HX6n7J_pa6DvUdswBhw78aUSuXw_c4VXZj9lT18lHLBPqu2zkov8uDrmbkFja1aFVyrQ41_l7wayUacwx-7dNp7SiinL_zk7mbI79I5gPA5c/s200/Fotolia_40589165_S-270x300.jpg" width="180" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se siete stanchi di cercare
inutilmente lavoro in Italia guardare all’estero è certamente un ottimo modo,
non solo per guadagnare danaro, ma anche di avere una serie infinita di
vantaggi: nuovi orizzonti, nuove competenze, una maggiore indipendenza, nuove
amicizie e relazioni di affari; una nuova lingua che va ad arricchire il vostro
bagaglio culturale. Vi divertirete così tanto da accettare e superare nuove
sfide. Un’avventura che potrebbe portare grandi soddisfazioni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La prima cosa da fare è compilare
una sorta di ipotetico questionario, scegliendo il luogo dove prestare la
propria opera lavorativa.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
I paesi che offrono maggiori
opportunità sono: l’Inghilterra, L’Azerbaijan ed il Giappone per esempio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Oppure potreste scegliere un
luogo che ricordi le vostre origini o che abbia una cultura simile alla vostra.
Ci sono posti dalla natura selvaggia e mistica, oppure luoghi esotici. Insomma
ce n’è per tutti i gusti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se, invece l’idea è quella di
trasferirsi in un luogo completamente diverso potreste scegliere l’Australia
oppure il Canada. In Europa il “classico” è rappresentato dalla Germania oppure
dalla Francia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La maggior parte dei paesi non
richiederanno alcun visto per lavorare a breve termine, ma se aveste intenzione
di lavorare per un periodo superiore a due mesi sarà necessario averlo. In ogni
caso non è affatto una cattiva idea quella di dare un’occhiata sul posto per
crearvi un’opinione che vi consenta di scegliere.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Fatto questo concentratevi su
qualcosa a cui veramente siete interessati che si rivelerà pratico ed utile
nella vostra vita. Lavorare all’estero non significa necessariamente
allontanarsi per sempre, bensì per un periodo sperimentale. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Un modo per lavorare infallibile potrebbe
essere quello di insegnare la lingua inglese. Molti posti di lavoro, infatti,
richiedono di possedere la <i>Certificazione
TEFL</i>, ma dopo un investimento iniziale avrete un certificato permanente e
possibilità illimitate. Altri settori importanti ed affascinanti sono dati dall’Archeologia,
la Chimica e la Medicina, per i quali c’è una buona richiesta. Per quanto
riguarda il posto in cui dormire, potreste trovare ospitalità lavorando
provvisoriamente presso ristoranti o alberghi che possano offrirvi anche un
posto letto. Altra considerazione importante quella di scegliere un luogo dove
il costo della vita sia possibilmente basso. Ci sono paesi dove, per esempio
1500 euro mensili sono sufficienti per una vita dignitosa e altri, come per
esempio la Norvegia o l’Islanda dove non bastano affatto. Per cui, è
indispensabile tenere presente anche questo importantissimo parametro in
considerazione. </div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In Italia avviene la medesima
cosa con extracomunitari i quali nel cambio con la valuta del proprio paese
acquistano un valore aggiunto (plusvalenza).<br />
<br />
SALVATORE CASTORINA</div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-36465602749104912412017-02-14T11:07:00.001+01:002017-02-14T11:07:29.427+01:00NUOVE POLITICHE DEL LAVORO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMiHGxDwqSpIs9FkQc_3-OJ43bQmsYXKinemfs3pSA04JKe_ELcgUTFTX30s9LV28ti2ayTMNPrwViUcEGROxfu9DA3CUhZzK2gzyXef-OK5P4Ro2FajML2nwrLNJYN5vlTnSS7xnKtPM/s1600/voucher-lavoro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="101" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMiHGxDwqSpIs9FkQc_3-OJ43bQmsYXKinemfs3pSA04JKe_ELcgUTFTX30s9LV28ti2ayTMNPrwViUcEGROxfu9DA3CUhZzK2gzyXef-OK5P4Ro2FajML2nwrLNJYN5vlTnSS7xnKtPM/s200/voucher-lavoro.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; color: #212121; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 8.5pt; line-height: 115%;">La disoccupazione è un “male” che colpisce molti paesi al mondo. Ma, a
differenza dell’Italia altrove si sfruttano le idee, ma soprattutto si parte
dalle problematiche stesse per poterle tramutare in fattori positivi. Una sorta
di leva trainante che sviluppi l’intelletto umano al fine di poter realizzare
la risoluzione di un problema, gravissimo per il nostro Paese. Altrove, nel
mondo, hanno risolto in modo strutturale mediante l’impiego di nuovi
investimenti per creare importanti opere che consentissero l’utilizzo di nuova
manodopera da impiegare in modo continuo e costante. I provvedimenti tampone
adottati in Italia poco servono se non a prendere per i fondelli i cittadini
comunicando loro statistiche facilmente raggirabili. Il <i>Jobs act</i> dei famosi <i>voucher</i>
rappresenta l’apice di una società che non pensa alla dignità dei propri
cittadini lavoratori, bensì al loro sfruttamento e alla riduzione di dignità,
oltre all’ampliamento della forbice relativa alla povertà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; color: #212121; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 8.5pt; line-height: 115%;">Adottare nuove politiche che siano di qualità. Perché la qualità nel
nostro paese viene sempre meno. E perché la qualità alla fine paga con la
quantità stabile di assunzioni. Assumere tanto per non serve a nessuno. E’ come
pagare l’affitto a saltare o a scaglioni. Impossibile. La rete consente di fare
paragoni con gli altri paesi. Di rendersi conto di ciò che avviene altrove. Investigare
in ambito lavorativo potrebbe essere anche una cosa positiva. Non occorre solo
guardare alle statistiche. Si sono importanti, ma non sono certo la soluzione.
E pensare che spesso si pagano centinaia di migliaia di euro l’anno per avere
dei “cervelli” come consulenti che non riescono poi a cavare un ragno dal buco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; color: #212121; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 8.5pt; line-height: 115%;">Una soluzione che sia tale deve necessariamente prevedere azione. Il
movimento dell’intelletto. Lo sviluppo della fantasia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; color: #212121; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 8.5pt; line-height: 115%;">Alla fine sono le cose ed i concetti semplici che pagano. Non occorre
cercare la complessità, poiché essa presenterà sempre delle notevoli falle che
difficilmente possono essere colmate se non con il buonsenso, ma soprattutto
con l’amore verso il proprio popolo, verso la propria nazione. Anche i
sindacati dovrebbero fare la propria parte. Inutile andare a sbandierare e fare
propaganda. Portino sul tavolo delle idee e lottino per le stesse se davvero
credono in ciò che fanno ed in ciò che pensano.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; color: #212121; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 8.5pt; line-height: 115%;">Questo il ruolo dei diversi soggetti che fanno parte della “catena del
lavoro”. Un po’ come una catena di montaggio. Tutto deve girare alla
perfezione. Accantoniamo, in ogni caso, il concetto dello “scaricabarile”. In
una società tutti sono soggetti, tutti sono attori e tutti devono collaborare
al fine comune.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; color: #212121; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 8.5pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; color: #212121; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 8.5pt; line-height: 115%;">SALVATORE CASTORINA</span></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-79180101741217515602017-02-13T08:28:00.001+01:002017-02-13T08:28:47.952+01:00AMMORTIZZATORI... ROTTI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2k4kBS-YkGAlfHQjuB3zBdMdBDQSeICIUZcvhUntTgBHaTb6-I4QQN8OzP13XGlgQspHYTNs7PO2Oleiz7DLWmOi0s2tEF5pZHAPPUPO0-xMT5P-9RGoDp9uzAzjPCXzKGUMpnuJstAU/s1600/inps-351x185.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="105" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2k4kBS-YkGAlfHQjuB3zBdMdBDQSeICIUZcvhUntTgBHaTb6-I4QQN8OzP13XGlgQspHYTNs7PO2Oleiz7DLWmOi0s2tEF5pZHAPPUPO0-xMT5P-9RGoDp9uzAzjPCXzKGUMpnuJstAU/s200/inps-351x185.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Come da previsioni l’Inps
comunica la mancata proroga della <b>Dis-Coll</b>,
prestazione di disoccupazione istituita in via sperimentale <i>dall’art. 15 del Decreto legislativo n. 22
del 2015 </i>riservata a coloro che vengono assunti con contratti <i>co.co.pro</i>, a progetto, tipici per
esempio dei call center, <i>iscritti in via
esclusiva alla gestione separata</i>.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il periodo interessato dalla
copertura riguarda il 2015 con successiva proroga per il 2016 e la domanda <b>va inoltrata esclusivamente in via
telematica</b>.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Naturalmente coloro che hanno
perso il lavoro nel corso del 2016 possono presentare regolare domanda all’INPS
nel corrente anno entro i termini previsti dal decreto, e cioè 68 giorni dalla
data di cessazione del rapporto di collaborazione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ciò si verifica per un vuoto
normativo che fa decadere in automatico la prestazione per tutti coloro i quali
nel 2017 dovessero perdere il posto di lavoro in maniera “<i>involontaria</i>”.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La prestazione ha un tetto
massimo di sei mesi, <i>di cui gli ultimi
tre con importo decrescente (3% in meno)</i>, e prevede una serie di
adempimenti e, cioè, il rispetto del cosiddetto “<i>patto di servizio</i>” stipulato con il Centro per l’impiego presso il
quale presentarsi con cadenza mensile al fine di dimostrare di stare cercando
fattivamente un impiego che sia “congruo” e, cioè, dal reddito superiore di
almeno il 20% rispetto a quello percepito con la disoccupazione. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La misura della prestazione è
pari al 75% del reddito medio mensile ed in ogni caso non può superare la
misura massima mensile di 1300 euro. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La decisione della mancata
proroga del provvedimento nato con la <i>Jobs
Act</i>, ha provocato naturalmente le reazioni dei maggiori sindacati dei
lavoratori italiani, i quali si adopereranno
per il ripristino del suddetto “ammortizzatore sociale” spingendo il governo a
creare un apposito decreto che possa intervenire in merito. Per quanto riguarda
invece i lavoratori dipendenti esiste la <b>NASPI,</b>
vigente anche per coloro i quali dovessero essere licenziati nel corso del 2017.
Un vuoto legislativo, quello perpetrato ai danni dei precari che sottrae loro la
possibilità di poter gestire una situazione di per se grave colmando il periodo
di riavvicinamento al lavoro con un minimo di tranquillità relativa, in quanto
trattasi comunque di un periodo molto limitato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si potrà forse ricorre al decreto
“Milleproroghe” per sanare una situazione che riguarda mediamente 50.000
lavoratori precari? </div>
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Verrebbe da dire: “la solita Italia” che esclude i deboli. </span>Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-17974259130705282622017-02-12T11:49:00.001+01:002017-02-12T12:28:48.932+01:00LA DISOCCUPAZIONE NEI PAESI EMERGENTI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgczZMQCd2LzrAXJZno3LnVBte8d69unrX_dBhD1fRSYJk0scCERznzRl6Ve7E8MX6bHMiQ4p6GW7lgwzYEbd-61PfZ5fkmIQf6sIEbrvB6l_PQP-hkEQ3oXd0WOASxIDM0-yAifDIJ6xk/s1600/Bitcoin-PR-Buzz-Emergent-Coding-Code-Valley.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="125" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgczZMQCd2LzrAXJZno3LnVBte8d69unrX_dBhD1fRSYJk0scCERznzRl6Ve7E8MX6bHMiQ4p6GW7lgwzYEbd-61PfZ5fkmIQf6sIEbrvB6l_PQP-hkEQ3oXd0WOASxIDM0-yAifDIJ6xk/s200/Bitcoin-PR-Buzz-Emergent-Coding-Code-Valley.png" width="200" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il tasso di disoccupazione per le
economie in via di sviluppo è sceso dal 7,1 per cento nel 2014 al 6,7 per cento
nel 2016. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, questi miglioramenti non sono
stati sufficienti ad eliminare il divario occupazionale emerso a seguito della
crisi finanziaria globale.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Inoltre, le prospettive di occupazione
sono state indebolite nei paesi emergenti, quali il Brasile, la Cina ed i paesi
produttori di petrolio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“<i>L’ambiente economico instabile
associato a flussi di capitali volatili, i mercati finanziari disfunzionali e
la carenza di domanda globale continuano a colpire le imprese e a scoraggiare
gli investimenti nonché la creazione di nuovi posti di lavoro</i>”. Ad affermarlo
Raymond Torres, Direttore del Dipartimento di Ricerca ILO.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“<i>Inoltre, i responsabili politici
hanno bisogno di concentrarsi maggiormente sul rafforzamento delle politiche
per l’occupazione e la lotta contro le disuguaglianze eccessive. Ci sono molte
prove che il mercato del lavoro ben progettato e le politiche sociali sono
indispensabili per favorire la crescita economica e la crisi di posti di lavoro,
e dopo quasi dieci anni dall'inizio della crisi globale, è urgente un
rafforzamento di tale appoggio politico</i>”, conclude Torres.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli autori della Weso documentano
anche il fatto che la qualità del lavoro resta una sfida importante. Mentre vi
è stata una diminuzione dei tassi di povertà, il tasso di declino del numero di
lavoratori poveri in economie di sviluppo ha rallentato e l’occupazione
vulnerabile rappresenta ancora oggi oltre il 46 per cento dell’occupazione
totale a livello globale, che colpisce quasi 1,5 miliardi di persone.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Essa è particolarmente elevata
nei paesi emergenti ed in quelli in via di sviluppo, colpendo tra la metà e i
tre quarti della popolazione occupata in questi paesi, rispettivamente , con
picchi in Asia meridionale del 74% e l’Africa sub sahariana con il 70%.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nel frattempo, il rapporto mostra
che l’occupazione informale, supera il 50% tra i paesi in via di sviluppo e
quelli emergenti. In un terzo di questi paesi colpisce oltre il 65% dei
lavoratori.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“<i>La mancanza di posti di lavoro
dignitosi porta le persone a rivolgersi al lavoro di tipo interinale, che in
genere è caratterizzato da una bassa produttività, salari bassi e nessuna
protezione sociale. Tutto ciò deve cambiare. Occorre una risposta urgente
pronta a sfidare con forza la necessità di posti di lavoro. Un’agenda per lo
sviluppo che sia sostenibile può rappresentare la chiave di successo per le
Nazioni Unite</i>”, conclude il Direttore Generale dell’ILO Guy Ryder.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6935769688272085729.post-34324923006456794712017-02-11T12:45:00.001+01:002017-02-11T12:46:20.072+01:00LAVORO: MANCA LA VOLONTA' POLITICA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8cSOMGGjYf1CCxjk5uYqTUAk0Afgoyeb6KSwDB7vynhj2MuljNkSQJqAb5m8HxzYU_cJE0dFmRyrLBeOElgMG4CRlQoWYFHi7yPMeisGRKFZ-ecFaJVJCgynWJz2xMApF_zhdcuDwauw/s1600/1401102360_parlamento-italiano-elezion-2013_620x410.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8cSOMGGjYf1CCxjk5uYqTUAk0Afgoyeb6KSwDB7vynhj2MuljNkSQJqAb5m8HxzYU_cJE0dFmRyrLBeOElgMG4CRlQoWYFHi7yPMeisGRKFZ-ecFaJVJCgynWJz2xMApF_zhdcuDwauw/s200/1401102360_parlamento-italiano-elezion-2013_620x410.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il lavoro in Italia presenta dei
dati disarmanti. Inoccupazione giovanile a livelli record. Sono oramai noti i
dati che caratterizzano la disoccupazione nel nostro paese. Guardando altrove,
fuori dai nostri confini, ahimè si riscontrano le medesime difficoltà anche in
paesi quali l’Australia, che ha circa il 22% di giovani disoccupati. Il
continente australiano è all'avanguardia in tema di lavoro e di occupazione, ma
nonostante tutto anche nel paese dei canguri si riscontrano simili
problematiche.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ebbene, ci sono tante idee a
costo zero che potrebbero essere attuate con un minimo di buonsenso e di
volontà politica. In questo stesso blog ho lanciato l’idea di “OCCUPOLIS” che,
a mio avviso, tapperebbe diverse falle dal punto di vista non solo
occupazionale, ma relativamente anche ai tributi locali che subirebbero un calo
importante per intere famiglie italiane.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ho intenzione di proporre tale
idea ai partiti politici, che chissà, magari potrebbero attuarla con degli
aggiustamenti che è opportuno effettuare, in quanto non sono un esperto
legislatore e, quindi, non so se si tratti di un’idea effettivamente attuabile
oppure una mera chimera.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sta di fatto che, non confidando
molto negli attuali rappresentanti governativi ritengo pessimisticamente non
verrà neppure presa minimamente in considerazione. Troppi interessi di bottega,
troppo tempo perso andando incontro a provvedimenti inutili. Dibattiti sterili
e privi di significati.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma io mi chiedo. Davanti a tante
persone colte, elementi preparati, menti diaboliche, è mai possibile che
nessuno tra costoro riesca a tirare fuori qualcosa di buono per i poveri
giovani italiani, i quali vanno ad arricchire gli altri paesi europei e non?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ mai possibile che quando si
parla di tassare gli italiani sono tutti pronti a stilare fantomatiche
finanziarie, ad aumentare la burocrazia, e quando si parla del futuro dei
nostri figli nessuno se ne prenda cura?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ mai possibile che altrove la
disoccupazione è inferiore al 5% e da noi è quasi triplicata?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Io mi pongo queste e altre
domande. Per esempio mi chiedo cosa abbiano più di noi a livello intellettivo i
rappresentanti politici degli altri paesi del mondo. Cosa hanno di speciale che
noi non possiamo avere?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Allora trovo soltanto una
risposta. <i>Loro hanno la volontà politica, la trasparenza, l’interesse comune
davanti agli interessi personali. Hanno un forte senso dello Stato, quale
figura rappresentativa delle necessità del popolo.</i></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Allora mi pongo un’ultima
domanda. Da noi esiste la medesima cosa? Beh! La risposta è assolutamente
palese, e cioè NO.</div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/03777524277326914814noreply@blogger.com