giovedì 23 maggio 2013

MANAGER E FIAT





Il lavoro consente il rispetto della dignità personale. Sentirsi utili alla società collaborando alla crescita è, aldilà dell’aspetto economico, qualcosa che riempie di orgoglio l’individuo. Oggi, si riesce ad individuare una nicchia “felice” nell'ambito del lavoro manageriale. Compensi per migliaia di euro, nonostante l’esito aziendale preventivato non si sia realizzato. Grosse responsabilità ricadono nei manager che non riescono a sviluppare un progetto redditizio con conseguente incremento dei dividenti. Si assiste allora ad una netta sperequazione tra lavoratori dipendenti e dirigenti. Un rapporto che, anticamente, era di 1 a 10, contro l’1 a 1000 degli ultimi anni. Occorre riequilibrare una situazione divenuta insostenibile. E’ uno schiaffo alla gente che lavora operosamente non avendo in cambio ciò che spetta loro. Appare evidente come una differenza così ampia sia ingiustificata, considerando anche che le grosse società tendono a smobilitarsi oppure a decentrare le proprie attività all’Estero. Ciò avviene principalmente per due ragioni: costo della manodopera più basso, ridotta imposizione fiscale. E’ freschissima la notizia riguardante la FIAT, la quale smobilita dall’Italia per trasferirsi a Londra. Un’operazione che sottrae alle casse dello Stato più di 500 milioni di introiti annui; proventi delle tasse. Lo Stato Inglese registra, invece, una pressione fiscale di gran lunga inferiore all’Italia, con la prospettiva di abbassare ulteriormente le tasse nei prossimi due o tre anni. Tutto ciò fa gola alla FIAT che ha deciso di sfruttare tale importante opportunità. Però l’azienda torinese ha usufruito per decenni dei finanziamenti pubblici chiudendo stabilimenti oppure ridimensionandoli notevolmente. Quindi, la più grande industria italiana, adesso ringrazia e saluta. Se lo Stato si fosse imposto in modo chiaro e categorico, così come ha fatto Obama negli USA, tutto ciò non si sarebbe verificato. Il presidente americano è stato chiaro: “se decentri l’industria portandola all’Estero io ti sottraggo i finanziamenti pubblici. Se licenzi operai americani ti sottraggo i finanziamenti pubblici.” Ha assunto, cioè, una chiara posizione. Stessa cosa dicasi nei confronti delle banche, alle quali ha “intimato” altre condizioni, a mio avviso, pienamente condivisibili. Sicuramente la forza di Obama è ben più importante rispetto ad  una repubblica di tipo non presidenziale come quella italiana, ma ciò non toglie che si poteva e si doveva agire in modo ben diverso rispetto a come si è fatto fino ad oggi. Andavano dettate condizioni ineluttabili a Marchionne in modo da farlo ragionare nell’interesse del Paese, e quindi degli operai, e non delle proprie tasche.

BlogItalia - La directory italiana dei blog antivirus gratis "Spintrade Network"