lunedì 20 maggio 2013

IL CONCETTO ETICO-MORALE ALLA BASE DELLA SOCIETA'


Ieri ho avuto modo di assistere ad un piccolo dibattito tra alcuni dei candidati a sindaco di Messina. A seguito di alcune domande ho avvertito un forte imbarazzo nel dare le risposte da parte degli intervenuti. Alla domanda: “cosa intenderà fare per risolvere il problema economico nel medio e lungo periodo?”, ho avvertito un certo imbarazzo da parte del singolo interlocutore, dato da continue esitazioni, e da uno stato di evidente insicurezza. Risposte aleatorie, vaghe, frammentarie. Molti professionisti della politica, burocrati e quant’altro snobbano il concetto etico, e a mio avviso sbagliano. Io alla domanda di cui sopra avrei risposto in tal modo: “dare una obiettivo dal punto di vista etico-morale”. In questa città non si è ancora compreso che una buona educazione data ai giovanissimi di oggi è fondamentale per costruire il futuro economico dei prossimi venti anni. Sostengo da moltissimo tempo come una buona istruzione (corredata da un modo di vivere civile e non irrequieto dal punto di vista comportamentale) sia alla base dell’economia di domani. A mio avviso la società del prossimo futuro, va quindi costruita sull’etica e spiego  il perché. Provate, per esempio, a immaginare la città, piuttosto che essere abitata da messinesi venisse popolata da tedeschi, quale sarebbe il risultato? Una città funzionale e vivibile, senza immondizia, ordinata e precisa, con la buona abitudine della raccolta differenziata. Sarebbe cioè una città molto più appetibile che adesso; su questo non  nutro dubbio alcuno (perdonatemi la presunzione). Certo, è verissimo, ci sono le tradizioni culturali che un determinato territorio assume, sin dalle proprie origini, quale modello e stile di vita, i modi di pensare. Tutto va bene, ma quanto sopra detto, non giustifica la mancata ricercatezza del desiderio di evolversi, di migliorarsi mantenendo i capisaldi della propria storia. Soprattutto, nessuno vieta di amare e rispettare la propria città, come fosse il proprio salotto. Le cose non vanno affatto in contraddizione. Se un bambino viene educato alle buone maniere, sin dai primi anni della sua infanzia, avendo precisi stereotipi, coerenti con il modo di agire, probabilmente assumerebbe un atteggiamento di rispetto verso i propri simili e verso l’ambiente che lo circonda. Insisto su questo punto, perché ritengo che una città si debba presentare in un certo modo per poter attrarre investimenti da parte dei privati. Le regole di un territorio, equivalgono a quelle di una persona che per poter fare marketing veste bene, parla in un certo modo ed esprime dei contenuti ben precisi. E secondo voi una città che non esprima civiltà, rispetto per l’ambiente, cultura per la legalità, può essere appetibile all’esterno? Bene, avete dato una risposta a voi stessi.
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