giovedì 6 giugno 2013

LA STAFFETTA


Il governo Letta intendeva proporre una sorta di "staffetta" per dare concretamente lavoro ai giovani per sottrarlo agli anziani. Il suo obiettivo quello di trovare una occupazione ad almeno 100 mila ragazzi. Questa politica del lavoro è stata però bocciata in ambito europeo. In effetti, spostare il problema non è la soluzione corretta per risolvere l'annosa questione. Un po’ come la coperta corta che scopre i piedi per coprire la testa e viceversa. In realtà non esiste una strategia vera e propria, ma un’accozzaglia di idee confuse, in piena contraddizione tra loro stesse. Il vertice con a tema la disoccupazione, istituito tra i maggiori paesi europei: Spagna, Germania, Francia e Italia che si terrà a Roma nei prossimi giorni  potrebbe portare a frutti insperati fino ad oggi; anche se concretamente non si vede all’orizzonte uno spiraglio. Il problema non riguarda solo l’Italia ma l’intera Europa che accusa un calo significativo nei consumi interni (eccezion fatta per la Germania), e quindi, una necessità di manodopera inferiore rispetto a quella attuale. Tra l’altro appositi studi confermano un calo nell’occupazione esistente, pari a circa 300 mila unità, entro l’anno. L’immissione sul mercato dei disoccupati (pari a 3 milioni circa) comincia a preoccupare seriamente la settima potenza industriale al mondo. I valori attuali di disoccupazione, infatti, ricordano il periodo del 1977, anno in cui si registrò il tasso di disoccupazione più alto nell’ultimo mezzo secolo. Risvolti di crisi si osservano quotidianamente, con un crescente malumore registrato in buona parte dei paesi continentali. Ma, se non si riprendono i consumi, se non si crea nuova domanda, se non si sostengono le imprese, difficilmente si verrà a capo di una questione strutturale che avvinghia l’intero Paese e buona parte d’Europa. In Giappone, dove l’inflazione era pari a zero, e dove l’economia era stagnante  si è provveduto ad innalzare i prezzi di mercato. Ciò è il risultato di nuova e copiosa immissione di denaro. I nipponici, tra i popoli con più alto debito pubblico, hanno dato, in questo modo, una violenta scossa all’inflazione. In definitiva, occorre una serie di pacchetti ministeriali che vada in un’unica direzione: quella di non intaccare il lavoro esistente per produrre richiesta di lavoro, e quindi, manodopera, in modo da formulare un numero di provvedimenti immediati e con prospettiva a medio e lungo termine. Se non si creano, infatti, le condizioni per “seminare” il campo esso mai fiorirà.
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