lunedì 3 giugno 2013

LE CONDIZIONI DI LAVORO IN CINA


I lavoratori cinesi chiedono il rispetto dei propri diritti. Qual è il ruolo che le multinazionali possono rivestire in tal senso? La Lega Internazionale per i Diritti Umani (FIDH) spiega quale sia il rapporto tra le grandi aziende internazionali ed i lavoratori. Essa dichiara come ci siano interessanti ed incoraggianti sviluppi, nonostante esprima delle preoccupazioni circa le condizioni di lavoro che ancora permangono in buona parte del Paese. Nel novembre scorso a sud-est della Cina si è svolta un’indagine sul campo, attraverso la quale è stata possibile la realizzazione di un’accurata relazione. Dagli anni ’90 il sistema legale cinese è gradualmente migliorato, soprattutto con l’orario di lavoro, i contratti impiegatizi e sulle leggi  relative alle assicurazioni sociali. In più, l’idea della Cina di diventare la “fabbrica del mondo”  impiegando bassi salari cominciò a cambiare nel tardo XX secolo. I salari dei lavoratori sono aumentati in modo significativo. Tuttavia, nonostante questi miglioramenti, i prezzi sono arrivati alle stelle, mentre i salari dei lavoratori cinesi sono ancora largamente da terzo mondo in gran parte delle aree remote del Paese. In tanti hanno dovuto accettare la violazione dei diritti del lavoro, superando le proverbiali otto ore giornaliere e cumulando uno straordinario di ben oltre le 36 ore. Nelle fabbriche dipendenti lavorano anche dalle 60 alle 80 ore settimanali. Molti di loro scelgono di vivere in dormitori improntati dalle stesse fabbriche, altri di rimanere a casa dei genitori per potere sfamare i propri figli. Altri ancora lavorano intensamente presso le fabbriche nel Guangdong  guadagnando abbastanza per tornare poi a casa. L’unico sindacato cinese presso l’ACFTU, ramo del Partito comunista cinese, si impegna nel salvaguardare la stabilità piuttosto che tutelare i diritti dei lavoratori. La responsabilità sociale delle imprese, viene soggetta a verifiche molto limitate. Tutto ciò che riguarda gli aspetti del lavoro: orario, contratti, assicurazioni sociali, alloggi, ecc… non viene approfondito in fase di controllo. Quando, però, le multinazionali sono state attentamente monitorate, qualche miglioramento si è verificato. Sta di fatto che nel corso dell’ultimo decennio, i conflitti sociali della Cina sono fortemente aumentati. In alcuni casi,  lo sciopero e la mobilitazione sociale  hanno apportato reali miglioramenti. I lavoratori, oggi, fanno un maggior utilizzo dei social media e dei telefoni cellulari per comunicare e questo ha notevolmente migliorato la loro capacità di agire ribellandosi al sistema. Sempre più giovani si rifiutano di sopportare condizioni di lavoro disumane. “La nuova generazione di lavoratori cinesi sta prendendo provvedimenti per difendere i propri diritti e li sta sottoponendo alle multinazionali affinché, i propri fornitori rispettino le leggi sul lavoro in Cina “, ha dichiarato il responsabile dell’FIDH, partner della Labour Bulletin.
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