Andare contro tutto e tutti è decisamente lo sport numero uno in Italia.
Tutti a lamentarsi di questo e di quello. Ma non si è ancora capito che lamentarsi non serve assolutamente a nulla! Il concetto di azione viene spesso sottovalutato anche a livello intellettuale.
Perché non cercare di cambiare le cose? Perché non dare una mossa ad un paese, l'Italia, che non ha altro cui pensare se non quello di debordare puntualmente chi cerca di operare "onestamente"?
E allora mi vengono in mente tutte quelle dita puntate contro la Raggi, per esempio, colpevole forse di non essere sufficientemente maliziosa da gestire evidenti situazioni di imbarazzo.
Fosse più brava a schivare il fango, a prendere in giro il pubblico, magari avrebbe sorte migliore.
Signori è evidente che i problemi di una città, figurarsi Roma, non si risolvono con un colpo di spugna. Occorre molta pazienza e molto tempo.
Ricordo il detto di qualcuno: "chi lavora sbaglia sempre". E' vero, verissimo.
In queste decine di anni abbiamo assistito al peggio che un paese possa perpetrare.
Scandali su scandali, mazzette su mazzette.
E adesso, che forse le cose possono cambiare incrementiamo la dose di disprezzo.
Additiamo a chi non è colpevole le colpe di un intero sistema soggiogato dalle belle parole,
dalle promesse dei potenti.
Consiglio ai più di guardare un bel film "L'ora Legale" di Ficarra e Picone. Probabilmente da esso si possono trarre degli spunti molto interessanti sul sistema di cose e sugli umori che aleggiano attualmente in Italia.
Poi si parla di cambiamento; quando in realtà non lo vuole nessuno, o meglio, solo se a tutela dei propri interessi personali.
Noi italiani siamo bravi ad andare contro tutto e tutti.
Però quando toccano i nostri personali interessi siamo anche pronti a non ribellarci e a pregare che le cose non cambino.
E non abbiamo etica che tenga, perché siamo purtroppo fatti così.
Personalmente provo ammirazione per coloro i quali sanno scegliere la propria classe dirigente, senza tema di smentite. Provo ammirazione per quei popoli seri e davvero coesi.
E allora andare contro avrebbe senso, ma solo dopo aver guardato dentro se stessi e aver letto la propria coscienza sociale e di voto.