venerdì 17 febbraio 2017

IL TRADING


Tra le tante professioni che spopolano in rete ce n’è una che ottiene proseliti, il trader.
Lavorare in borsa è il sogno di molti. Stare comodamente seduti a casa aspettando di compiere l’operazione che possa cambiare la vita, spesso una chimera.
In effetti si tratta di una professione molto difficile, come tale comporta grande preparazione e sacrifici.
Non è per niente facile individuare la direzione dei mercati. Si fa spesso uso della statistica, dell’esperienza altrui, dei suggerimenti di grandi traders del passato e del presente, dei numerosi video che spopolano su internet. Sovente, purtroppo, si viene portati fuori strada, credendo che tutto sia facile, quando in realtà non lo è affatto.
Quella del trader è una professione che vede l’applicazione di nozioni che hanno a che fare con la macro economia, con la micro economia, con le oscillazioni degli umori inerenti gli investitori e, principalmente con l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale; nonché con notizie che in pochi minuti possono sbaragliare i mercati provocando notevoli sbalzi di volatilità.
Quello della volatilità è un concetto molto importante e vede muoversi il prezzo entro un determinato lasso di tempo. Maggiore sarà il movimento entro un preciso periodo temporale, maggiore sarà la volatilità.
Comunque non entro nello specifico, in quanto esistono migliaia di volumi (cosiddetti mattoni) che parlano in modo viscerale di tutti quelli che sono i concetti essenziali per fare trading.
Riepilogando, quindi, il trader non è altri che uno speculatore dei mercati finanziari. Questi ultimi presentano diversi asset componendosi in variegati strumenti, quali: le azioni, le obbligazioni, i Futures, il Forex, le materie prime, ecc…
E’ possibile fare trading mediante degli intermediari, i cosiddetti brokers, che eseguono gli ordini direttamente e/o indirettamente sui mercati, mediante disposizioni date dagli stessi traders, i quali attraverso strategie, più o meno collaudate, riescono a trarre profitto. E' importante utilizzare dei buoni intermediari finanziari, possibilmente controllati da enti preposti. 
Occorre dire che le statistiche sono impietose in merito ai risultati ottenuti dal cosiddetto “parco buoi”, e cioè dai piccoli investitori. Circa il 90% dei traders registra una perdita del proprio capitale.
Se consideriamo che gli “attori” di mercato sono principalmente i seguenti, e cioè, Istituti Finanziari, Governi, Multinazionali, Market Maker, Hedge Fund, è facile comprendere come il giro d’affari sia pari a scambi per miliardi di dollari al giorno.
George Soros, noto investitore, ha realizzato una vera fortuna durante la sua carriera di trader. Ma ve ne sono altri altrettanto noti che hanno realizzato vere e proprie fortune, grazie, ad una grande preparazione e ad immensi sacrifici.
Il trading non è per tutti. Esso richiede grande disciplina e rispetto delle regole, altrimenti si viene letteralmente “espulsi” dai mercati rimanendo senza un soldo.

SALVATORE CASTORINA


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