giovedì 23 febbraio 2017

TUTTO IN ROVINA

La gente è stanca; la società è stanca. Tutto allo scatafascio: lavoro e famiglia. E se lavoro e famiglia vanno male anche la salute ne verrà compromessa. Il popolo è stanco di inutili promesse. Ma le stesse persone che si lamentano demandano le proprie responsabilità agli altri. Come se rimanere inermi e passivi potesse portare dei risultati. E allora si assiste ad una società triste, in cui la spensieratezza non si conosce più. Anche i giovani hanno il viso tirato, quando studiano e non trovano lavoro. E da qui la depressione che poi porta a commettere dei gesti insani quanto inutili. La tristezza impera. La disoccupazione dilaga.  
Così si tende a fuggire verso luoghi in cui la sofferenza viene mascherata da un posto sicuro di lavoro. “La mancanza del domani è la certezza dell’oggi”. Un detto che mi vien da pensare e che diviene estremamente attuale.
Gli istituti bancari, ivi compresi quelli tradizionali e di “famiglia”, non fanno altro che strozzare i cittadini. La moneta elettronica. Tutto è moneta virtuale. Intanto, i costi bancari e postali lievitano con la certezza che, un domani, i risparmi dei molti italiani potrebbero correre un rischio concreto.
Gli altri paesi, intanto, subiscono lo stesso “virus” italiano. Inutile spostarsi a 40 anni per cercare qualcosa con cui vivere. Eppure qualcuno lo fa, molti no. Ciò avviene per paura, per rassegnazione.
L’italiano è oramai il personaggio di un dipinto che non conosce identità. Una figura sbiadita che cerca di dimenarsi alla meno peggio.
Davanti ad un paesaggio interiore di tipo “spettrale” è in effetti difficile portare avanti quell'ottimismo tanto decantato da maestri spirituali e da pseudo santoni. Rimboccarsi le maniche. Forse è questo l’unico modo per trovare ottimismo nelle persone. Probabilmente, un pizzico d’amore servirebbe quale ingrediente indispensabile per trovare la soluzione ai propri problemi (non solo lavorativi) ma esistenziali.
Ovunque è sconforto e desolazione. Davanti ad un paesaggio da guerriglia urbana all'orizzonte venti di guerra che spirano gelidi e minacciosi, si avvicinano sempre più alla realtà di oggi.
Il futuro è quindi un’incognita. Diventa impossibile programmare il proprio domani. “La vita è come una banconota che si tramuta in spiccioli, in attesa che qualcuno possa prendere la mancia”. E prima che detta banconota possa subire una “metamorfosi” chissà tra quante mani passerà e chissà per quanto tempo ancora.
La rovina parte prima dalla mente per poi passare al corpo ed infine ai fatti.

Per fortuna che tutto è controvertibile fino a prova contraria.

SALVATORE CASTORINA 
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