Da Wikipedia
Il largo
uso che i politici e i media fanno del termine "populismo" ha
contribuito a diffonderne un’accezione fondamentalmente priva di significato: è
rilevabile infatti la tendenza a definire "populisti" attori politici
dal linguaggio poco ortodosso e aggressivo i quali demonizzano le élite ed
esaltano "il popolo"; così come è evidente che la parola viene usata
tra avversari per denigrarsi a vicenda – in questo caso si può dire che
"populismo" viene talvolta considerato dai politici quasi come un
sinonimo di "demagogia".
La
definizione di "populismo" data dal vocabolario Treccani è
"...atteggiamento ideologico che, sulla base di principî e programmi
genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario
il popolo come depositario di valori totalmente positivi.
Ma
veniamo al significato di demagogia:
Demagogia è un termine di origine greca (composto di demos, "popolo",
e agein, "trascinare") che indica un
comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad
accaparrarsi il suo favore.
Ma allora
scusate! Anche Berlusconi è populista. Anche Renzi è populista. Sono tutti
populisti!
Personalmente,
non concordo con tutte queste definizioni. Credo proprio che il popolo sia
depositario di valori positivi ed è il finalizzatore, nonché fruitore, di tutti
i beni che un paese produce. Si parla del popolo in termini negativi. Perché
tutto quello che va in direzione del popolo viene etichettato erroneamente come
populista? Non vi sembra una visione un po’ distorta della realtà dei fatti? A
mio avviso il termine “populista” è stato creato ad arte dalla politica quale
attenuante contro i continui fallimenti che hanno caratterizzato gli ultimi
decenni. Una sorta di paracadute al quale attaccarsi e da aprire nei momenti di
palese difficoltà. Una distorsione della realtà da condurre a proprio
piacimento.
La verità è
che i burocrati ed i finanzieri vogliono confinare il popolo nei propri
problemi allontanandolo dalla democrazia e dalla partecipazione attiva. Se l’Europa
vuole cambiare deve modificare il proprio DNA infetto e malato di finanza e
poteri forti.