La gente è stanca; la società è
stanca. Tutto allo scatafascio: lavoro e famiglia. E se lavoro e famiglia vanno
male anche la salute ne verrà compromessa. Il popolo è stanco di inutili
promesse. Ma le stesse persone che si lamentano demandano le proprie responsabilità
agli altri. Come se rimanere inermi e passivi potesse portare dei risultati. E allora
si assiste ad una società triste, in cui la spensieratezza non si conosce più.
Anche i giovani hanno il viso tirato, quando studiano e non trovano lavoro. E
da qui la depressione che poi porta a commettere dei gesti insani quanto
inutili. La tristezza impera. La disoccupazione dilaga.
Così si tende a fuggire verso
luoghi in cui la sofferenza viene mascherata da un posto sicuro di lavoro. “La
mancanza del domani è la certezza dell’oggi”. Un detto che mi vien da pensare e
che diviene estremamente attuale.
Gli istituti bancari, ivi
compresi quelli tradizionali e di “famiglia”, non fanno altro che strozzare i
cittadini. La moneta elettronica. Tutto è moneta virtuale. Intanto, i costi
bancari e postali lievitano con la certezza che, un domani, i risparmi dei
molti italiani potrebbero correre un rischio concreto.
Gli altri paesi, intanto,
subiscono lo stesso “virus” italiano. Inutile spostarsi a 40 anni per cercare
qualcosa con cui vivere. Eppure qualcuno lo fa, molti no. Ciò avviene per
paura, per rassegnazione.
L’italiano è oramai il
personaggio di un dipinto che non conosce identità. Una figura sbiadita che
cerca di dimenarsi alla meno peggio.
Davanti ad un paesaggio interiore
di tipo “spettrale” è in effetti difficile portare avanti quell'ottimismo tanto
decantato da maestri spirituali e da pseudo santoni. Rimboccarsi le maniche.
Forse è questo l’unico modo per trovare ottimismo nelle persone. Probabilmente,
un pizzico d’amore servirebbe quale ingrediente indispensabile per trovare la
soluzione ai propri problemi (non solo lavorativi) ma esistenziali.
Ovunque è sconforto e
desolazione. Davanti ad un paesaggio da guerriglia urbana all'orizzonte venti
di guerra che spirano gelidi e minacciosi, si avvicinano sempre più alla realtà
di oggi.
Il futuro è quindi un’incognita.
Diventa impossibile programmare il proprio domani. “La vita è come una
banconota che si tramuta in spiccioli, in attesa che qualcuno possa prendere la
mancia”. E prima che detta banconota possa subire una “metamorfosi” chissà tra
quante mani passerà e chissà per quanto tempo ancora.
La rovina parte prima dalla mente
per poi passare al corpo ed infine ai fatti.
Per fortuna che tutto è
controvertibile fino a prova contraria.
SALVATORE CASTORINA