Il pacchetto “Popolo” è un
insieme di leggi che vanno in direzione dei cittadini. Quattro gli elementi
fondamentali che lo formano: sanità, lavoro, servizi di trasporto, scuola. L’idea,
quella di effettuare dei tagli mirati onde evitare gli sprechi e di migliorare
i servizi esistenti. A mio modesto avviso, quattro pilastri dell’attuale
società che meritano una profonda riflessione. E mentre, di Renzi si può “apprezzare”
il tentativo di migliorare le infrastrutture scolastiche, lo stesso non può
dirsi degli altri 3 settori nevralgici per qualsiasi paese, in particolar modo
per l’Italia. La centralità del popolo negli interessi di Camera e Senato.
Piuttosto che garantire i “soliti” noti (le corporazioni e le caste radicate
nei territori, i politici di lungo corso che siedono da decenni nei palazzi del
potere), occorrerebbe, invece, garantire lo status di salute ed economico di
tutti i cittadini, nessuno escluso. Probabilmente, per assicurare la
realizzazione degli intenti sopra espressi non occorrono nuove risorse, ma il “dirottamento”
di investimenti rivolti ad altro, da canalizzare in ambito sociale. Perché
questi quattro aspetti delle dinamiche quotidiane e non altri? Poiché,
personalmente, ritengo fondamentali gli ambiti legati: alla salute degli
italiani, alla garanzia per gli stessi di un posto di lavoro (stabile), alla
possibilità di spostarsi senza necessariamente possedere un proprio veicolo,
alla possibilità di istruirsi, come si deve, all’interno di strutture (pubbliche
e non private) dotate di tutto il necessario per dare un futuro culturale ed
ideologico con prospettive diverse, ma soprattutto pratiche, ai nostri figli e
per formare quella che sarà la classe dirigenziale di domani. Mi piacerebbe che
fosse il Movimento Cinque Stelle a prendere l’iniziativa parlamentare per la
composizione di tale “pacchetto” di riforme; quali eredi diretti dei cittadini.
Ma se dovesse essere un’altra forza parlamentare a proporsi sarebbe comunque
benvenuta dal sottoscritto. Il pacchetto “Popolo” non dovrebbe comunque
contenere tantissimi articoli e commi, ma dovrebbe essere snello e funzionale,
anche perché più sono le norme, maggiore è la possibilità di confusione e l’inattuabilità
delle stesse. Infine, pongo l’appunto su di un argomento molto caro a tutti
noi: la burocrazia. “Ventimila leggi sotto i mari”. Non è un titolo di un film,
ma potrebbe essere la risultante di una lunga operazione di azzeramento di
leggi e leggine che nel tempo hanno prodotto solamente tantissima confusione.
Se il Paese, oggi, è un pachiderma lo dobbiamo proprio a questo utilizzo
spropositato del potere legislativo. E allora, credo sia venuto il momento di
fare un po’ di pulizia nella nostra bella Italia. Un pacchetto “Popolo” per il
popolo.