lunedì 17 marzo 2014

LAVORO


Quotidianamente ne leggo di tutti i colori. Promesse di carriera e di guadagni esorbitanti. In realtà sono tutte bufale. La verità è che non esiste più un lavoro serio. Aldilà del periodo di contratto, nella maggior parte dei casi, si tratta di lavori a percentuale, vendita porta a porta e, in molti casi raggiri. Conosco di persone che hanno dato l'anima per riuscire in un determinato lavoro per poi ritrovarsi un pugno di mosche in mano. Internet é pieno di pareri ed opinioni relativi alla validità o meno di una proposta lavorativa. Fantomatiche società adescano ragazzi e ragazze attraverso il tranello della ricchezza. Inoltre, il più delle volte, per telefono promettono una qualifica gratificante, quando in realtà si tratta di ben altro. Il consiglio che mi sento di dare a coloro che cercano lavoro, quello di verificare la validità dell'azienda, ovvero i feedback che potete trovare on line. Ragazzi che precedentemente hanno lavorato presso l’azienda in questione spesso lasciano opinioni personali riguardanti la propria esperienza. Non vi nascondo che, più di una volta, grazie alle informazioni prese, ho evitato di imbattermi in un raggiro bello e buono. Da fare attenzione a quelle società che invitano presso alberghi. Al 99,99 % non si tratta di lavoro, bensì della vendita di un qualsivoglia prodotto. Anni addietro, nel cercare lavoro mi imbattei in una rappresentazione di una nota erba dimagrante con relativa presentazione avvenuta, guarda caso, all'interno di un albergo. Per fortuna riuscì a non cadere nel tranello multilevel, ma non nascondo la rabbia nell'aver perso tempo e denaro. Entrambi elementi preziosissimi, soprattutto, per chi urge di lavoro. E' bene valutare prima di armarsi e partire, anche perché tutto ciò ha un costo, non solo economico, ma di carattere morale, creando per se false aspettative. In chiusura di articolo mi chiedo quale sia una opportunità di lavoro seria, concreta e duratura nel tempo. La risposta é una e soltanto una: lavorare in proprio. Non vi nascondo che sarebbe una scommessa da vincere. Mettersi in gioco in un lavoro, dando tutto e lavorando anche per 12 o 13 ore al giorno senza essere sottomessi a qualcuno, credo rappresenti una valida alternativa al lavoro dipendente. Il problema, purtroppo, sta nel fatto che per poter avviare una propria attività occorra un capitale di base sufficiente; quantificabile in alcune migliaia di euro. E questo, il più delle volte, scoraggia le persone a tuffarsi nell'avventura e, quindi, di mettersi in gioco, di scommettere su se stessi e sulle proprie capacità.
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