I dieci miliardi di euro
potrebbero essere investiti a condizione che un’azienda possa assumere un lavoratore nell’arco di un anno. Lo
Stato rimborserebbe 1000 euro mensili (circa un terzo del costo aziendale
affrontato per singolo dipendente) per il periodo di 365 giorni. Così
facendo si darebbe un forte impulso alle assunzioni stimolando le imprese a
prendere personale. Il denaro verrebbe distribuito, quindi, a tutte le aziende
che rispettassero determinati parametri fondamentali:
- - Assunzione provata tramite esibizione di
contratto a tempo indeterminato.
- - Busta paga relativa al periodo considerato.
-Controllo incrociato tra diversi soggetti:
azienda, Ufficio Provinciale del Lavoro, INPS, INAIL.
Fatti i dovuti accertamenti lo
Stato rimborserebbe IMMEDIATAMENTE le 1000 euro sotto forma di contributi
previdenziali da accreditare sia nella posizione dell’azienda che in quella del
lavoratore oggetto di assunzione. Compiuta l’operazione sarebbe cura dello
Stato di inviare per via telematica l’estratto contributivo aggiornato ai
due soggetti interessati con gli importi distribuiti tra: contributi
previdenziali, assicurativi ed eventualmente fiscali. Chiaramente il variare
delle busta paga non consente un calcolo esatto ma approssimativo della distribuzione
delle 1000 euro mensili. Sarà poi cura dell’azienda versare la differenza
costituita dalla retribuzione stessa ed eventuali residui di carattere fiscale
e/o previdenziale. Sarà, quindi, compito di quest’ultima inviare estratto
contributivo ai due soggetti interessati (Stato e lavoratore dipendente) nell’arco
massimo di trenta giorni.
Credo che questa formula darebbe
un forte incentivo alle assunzioni e, soprattutto, rappresenterebbe un metodo
di controllo (non solo formale ma pratico) che quanto promesso dalle parti
venga realizzato. C’è da aggiungere due particolari ed importanti precisazioni alla
proposta formulata:
A) Il
contributo di 1000 euro mensili da versare per 12 mesi riguarderebbe un solo
dipendente per azienda; onde avere una distribuzione equa nelle aree del Paese;
B) Le
aziende che ne fanno richiesta devono versare in una situazione economica
generale tale che consenta loro di mantenere gli impegni presi con l’Ente
centrale. Questo a garanzia che la rimanente somma non rimanga scoperta, e
quindi, disattesa la copertura della stessa.
In buona sostanza i 10 miliardi
di euro stanziati avrebbero un effetto pratico e non aleatorio. Molte
aziende potrebbero investire dette somme per altro piuttosto che per finalità
legate al lavoro, e quindi, alle assunzioni. Resta il fatto che, purtroppo,
questa è una semplice proposta che, probabilmente, non verrà tenuta in
considerazione da chi di competenza, ma rimane pur sempre un’idea, e come tale
va rispettata.