domenica 8 aprile 2018
La poltrona di sindaco
Persona autorevole, concreta, dalle idee chiare, pulita, per bene, rispettosa dei cittadini e delle istituzioni.
Il sindaco che vorrei viene riassunto negli aggettivi sopra riportati e che danno un quadro
alquanto significativo del soggetto che andrei ad individuare per la guida della città di Messina.
Stamattina sono stato ad un incontro sulle "idee" organizzato dal M5S.
Ogni comune cittadino poteva esprimere la propria opinione, dare la propria indicazione per iscritto,
circa soluzioni da intraprendere nel breve e medio periodo al fine di poter risolvere problematiche di comune interesse.
Ho segnalato la mia proposta, interloquito ove possibile, con il loro candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative.
L'impressione che ho avuto circa gli attivisti è totalmente positiva.
Ho trovato grande apertura al dialogo e attenzione sui problemi da me mossi circa: l'igiene pubblica,
il rispetto del territorio, il ponte sullo Stretto di Messina (che aborro appieno), la riqualificazione
della zona falcata e dei quartieri periferici.
Ho espresso la mia opinione circa il sindaco che mi piacerebbe guidasse le sorti della città.
"Il mio sindaco deve essere fermo, determinato, di carattere, privo di condizionamenti;
una sorta di 'sano dittatore', poiché ritengo che il messinese sia un soggetto che ha
bisogno di polso duro e di decisione".
Ciò che ho espresso stamattina lo riconfermo e lo sottoscrivo nuovamente in questa sede.
Basta con il pressapochismo, con l'opportunismo, con il servilismo di potere, con l'accomodamento di poltrone.
Poi mi sono avvicinato ad una attivista prossima candidata quale consigliere comunale
chiedendole del perché si fosse accostata al mondo della politica.
Devo dire che la sua risposta è stata però puntuale ed esaustiva, nonché soddisfacente.
"No perché se qualcuno mi si avvicina chiedendomi il voto io lo faccio volare dalle scale.
Molti lo vedono come un posto di lavoro: una sistemazione per la vita".
Ecco quello che per me vuol dire non possedere quelle caratteristiche peculiari per le quali fare politica.
La politica non è opportunismo personale, perorare la propria causa al fine di sistemare se stessi e la propria famiglia.
Fare politica vuol dire ascoltare i cittadini prendendosi cura delle loro problematiche.
La politica è sondaggio di opinioni, raccolta di problematiche e se queste coincidono con le idee di molti
farle proprie attuando le dovute contromisure. Questa è democrazia signori.
Fare politica è scendere in piazza, tastare le condizioni dei propri concittadini.
Occorre necessariamente riempire la propria agenda di incontri, accostando ad essi i programmi
che fino ad idee totalmente chiare, devono necessariamente essere dinamici fino a priorità acquisite.
Certo la gestione della città non è semplice. Messina è una città complessa e complicata,
ma partendo dalle basi si può certo aspirare a rendere la vita dei cittadini migliore,
magari facendo loro occupare buona parte della giornata a lavoro; un lavoro serio e duraturo.