Avevo deciso di non occuparmi più
di politica. Ma come esentarsi da una situazione del genere? Credo sia dovere
di ogni cittadino fornire il proprio contributo, affinché le sorti del Paese
cambino rotta; una rotta che conduce ad una cascata senza ritorno. Ebbene oggi
ci ritroviamo un governo a picco e le istituzioni che fanno solo il cattivo
tempo. In tutto questo marasma, sottraggo sicuramente dalla gogna un movimento
che è costituito da bravi e preparati cittadini che lottano e parlano con il
cuore. Parlano a nome di tutti coloro i quali vogliono il cambiamento (in
meglio) e non il peggioramento, o per meglio dire, l’aggravamento di un
paziente (l’Italia) che rischia di entrare in coma finanziario. Già, l’alta
finanza. Colei che ha distrutto i governi di molti paesi per opera di banche e
personaggi affini, totalmente strafottenti ed indifferenti alle problematiche
italiane (aziende e normali cittadini). E allora è arrivato finalmente il
momento in cui vanno fatte distinzioni ben precise: i buoni dai cattivi, i
lavoratori dai nullafacenti, i detrattori dai costruttori. Faccio chiaramente
riferimento al Parlamento italiano. Fino a qualche mese fa (periodo antecedente
alle elezioni) questa distinzione sarebbe risultata impossibile. Adesso il “sistema”
presenta (era ora) una netta distinzione. Mi viene da sorridere quando si
rimprovera ad Alessandro Di Battista ed al movimento di riferimento (M5S) di
non essere “democratici”. A parte il fatto che, personalmente, ritengo
significativa la frase: “gli italiani hanno fame!”; frase attribuibile a Di
Battista, piuttosto che la parola “democrazia”. Democrazia è principalmente
coerenza, e cioè, permettere a chiunque di esprimere la propria opinione,
soprattutto in tema di riforme sulle quali poggerà le basi il prossimo
Parlamento, ovvero nella nuova legislatura. Ebbene, tutto ciò non è avvenuto.
Aggiungo che, per la teoria dell’alternanza, sarebbe giusto dare spazio alla
democrazia diretta. A tutt’oggi i cittadini non contano nulla. Essi vengono
totalmente emarginati ed abbandonati al proprio destino. “Sei disoccupato? Caro
amico devi avere pazienza che forse un giorno, anzi sicuramente, troverai la
giusta collocazione nel panorama lavorativo italiano”. Così ti rispondono
piccoli e grandi dirigenti (siano essi locali o nazionali). Come a dire,
veditela da solo che per quanto mi riguarda puoi schiattare. E allora come
accettare ancora di essere presi per il culo da gentaglia senza scrupoli che
bada solo alla propria poltrona? La situazione è molto grave ma solo noi
cittadini per bene possiamo cambiarla, e finalmente, con una scelta, una vera
alternativa ad un ventennio di governi nefasti ed inconcludenti.