sabato 27 aprile 2013

MESSINA PER IL RINNOVAMENTO



L'amore per la mia città mi impone una profonda riflessione su ciò che essa rappresenta. Una città nello sbando più totale, degradata non solo nella quotidianità delle azioni ma nell'animo.
Tra un paio di mesi l'elezione del nuovo sindaco. I compiti che ad egli spettano sono tanti, ma già oggi vanno individuate le linee programmatiche per la ripartenza della città. I nodi sono tanti e vanno sciolti nel più breve tempo possibile. Personalmente li dividerei in due grossi blocchi: organizzazione delle risorse e governabilità.
Per organizzazione delle risorse intendo l'impiego delle stesse in modo equo. Intendo anche lo sfruttamento delle tante potenzialità che la città offre e che neanche sa di possedere. Ovviamente faccio riferimento all'impiego delle risorse turistiche. Alla presenza di infrastrutture adeguatamente organizzate, allo sfruttamento dei territori (sempre nel pieno rispetto dell'ambiente), all'educazione civica in prospettiva turismo. Intendo la realizzazione di una Piano Regolatore che sia tale, che sia parte integrante del territorio e lo rispetti sin dalle fondamenta (non si può costruire su terreni argillosi, fragili, ma soprattutto sui fiumi o sui torrenti).
Per organizzazione intendo anche la pulizia del territorio. Non è più ammissibile che i cittadini sporchino la città con rifiuti grandi e piccoli. In tal senso imporrei delle ferree direttive a tutela di questo obiettivo (e qui andiamo nell'ambito della governabilità che poi approfondirò). La totale pulizia delle spiagge con annesso impiego di cittadini comuni che abbiano a cuore la propria città, quali sentinelle di sorveglianza.
Ovviamente il tema lavoro rientra nel primo punto. A mio avviso puntando totalmente sul turismo si possono avviare una serie di iniziative che per indotto creerebbero situazioni a cascata. Nascerebbero nuove figure professionali, nuovi intenti. Ricordiamoci che la provincia di Messina ha le coste più lunghe d'Italia. Esse potrebbero essere finalmente valorizzate appieno e curate anche nei minimi dettagli. Per organizzazione intendo dire della zona falcata, vera pattumiera della città. E' bene mettersi in testa che le potenzialità ci sono; occorre sfruttarle se si vogliono cambiare le cose. In tutto questo la tutela del Patrimonio riveste un ruolo importante. La ristrutturazione totale del Tirone e dei laghi per esempio, altri nodi cruciali. Lo spolvero ed il riassetto dell'Ente fieristico. La ristrutturazione di palazzi storici. Potrei continuare fino a domani. Ma tornando al tema lavoro ritengo che debbano imporsi tanti quesiti sul perché si assista ad una vera e propria migrazione dei cervelli. Beh! La risposta è ovvia. La totale mancanza di prospettive e la totale assenza di sviluppo vedono morire nei giovani anche la speranza. Allora non rimane che prendere la valigia per trovare altrove la possibilità di mettersi in gioco dimostrando il proprio valore. Ma tutto ciò non credo sia voluto dai nostri ragazzi, dalle nuove generazioni alle quali mi rivolgo con appello accurato. Mi rivolgo ai ragazzi per bene, giudiziosi, intelligenti, che hanno a cuore le sorti della città. Non sporcate, non distruggete, bensì costruite! La città è anche vostra. Scommettete su voi stessi, sui valori e sugli ideali che, sono certo, possedete. La città ha potenzialità inespresse e tocca a tutti noi impiegarle e valorizzarle.
Sul tema governabilità ci sarebbe tanto da parlare. Sarò brevissimo, anche per non impelagarmi in un tema complesso e rigoroso. L'impiego del denaro pubblico in modo adeguato, dando spazio alle priorità che vanno individuate in modo attento oculato. Il taglio della spesa pubblica, al di là del Patto di Stabilità nazionale rivolto ai comuni. Tante, purtroppo, le società statali e parastatali cittadine in deficit. Nuove classi dirigenti, capaci ed attente potrebbero risolvere annosi problemi facendole ripartire. Infine, basta con il clientelismo che ha portato alla distruzione la città. Occorre puntare sulla meritocrazia. 
Insomma, c'è molto da lavorare (soprattutto sul modo di pensare totalmente sbagliato). E se ogni cittadino mettesse anche parte del proprio bagaglio culturale ed ideologico le cose potrebbero finalmente cambiare.


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