venerdì 21 ottobre 2011

Il precariato senza garanzie

Lavorare 8 ore al giorno per 400 euro al mese non è certo il massimo della vita. Eppure, con i tempi che corrono tutto fa brodo. La cosa sconvolgente è che non esistono tutele giuridiche atte a salvaguardare il giorno di assenza in caso di malattia. Chiunque sia in possesso di un contratto a progetto, qualora dovesse mancare poichè febbricitante o a causa di un funesto fenomeno naturale, vedrebbe il proprio stipendio decurtato di un giorno lavorativo. Per cui, ragazzi, qualora vi accadesse un qualsiasi evento indipendente dalla vostra volontà, fate un mea culpa perchè tanto sarà esclusivamente colpa vostra e come tale verrete puniti. Assurdità tutta italiana, quella di non prevedere, inoltre, alcun ammortizzatore sociale per chi vive in prospettiva di una eventuale perdita del posto di lavoro. Contratti in scadenza a: 1, 3, 4 mesi non presentano alcuna tutela per il futuro. Se hai perso il tuo impiego sono affari tuoi, anzi, peggio per te che non hai trovato di meglio da fare. Potevi andartene in giro a cazzeggiare, invece, di sbuffare soltanto perchè hai un contratto che ti lascia soggetto a tutte le "intemperie" della società. Ma chi ti porta a cercarti un lavoro???, non hai pensieri per la testa evidentemente! E allora, quando ci sono ragazzi disposti anche alle sfide, a lavorare soltanto a provvigioni, senza alcuna tutela previdenziale, e che, nonostante tutto, si tuffano in una nuova avventura cosa dire???. Bravi o fessi??? Io opto decisamente per la prima. Ritengo decisamente ingiusta e disumana la struttura dei contratti a progetto. Purtroppo, però, occorre accontentarsi e, oggi come oggi, diventa impossibile pretendere di più. Ciò non giustifica, in ogni caso, una forma contrattuale che va decisamente contro il lavoratore, il quale deve affrontare quotidianamente condizioni avverse. Il fucile gli viene puntato contro implacabile: o produci o vai a casa. Mi piacerebbe vedere tanti politici con il contratto a progetto, forse le cose in Italia cambierebbero. O produci leggi valide e sei al servizio del Paese o sei fuori. Guardando l'altro lato della medaglia, meglio poco che niente!. Per cui, in definitiva se vuoi lavorare il lavoro c'è. Sfida te stesso ed il futuro; spogliati di qualsiasi diritto conquistato negli anni e prega il Signore che il contratto ti venga rinnovato. In bocca al lupo a tutti i ragazzi che accettano di sfidare se stessi tenendo duro accontentandosi di quel poco per sopravvivere.

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