mercoledì 22 marzo 2017

DIS-COLL diventa strutturale


La Dis-coll diventa strutturale e viene estesa anche ad assegnisti e dottorandi di ricerca. Grande soddisfazione viene espressa dal Ministro Poletti che ringrazia pubblicamente la Commissione Lavoro della Camera. E' stato infatti approvato uno specifico emendamento al testo  del disegno di legge delega sul lavoro autonomo,  giunto quasi al termine di un lunghissimo iter parlamentare .
L'indennità Dis-coll è stata infatti recentemente prorogata dal decreto legge Milleproroghe, ma solo  fino a giugno 2017 e si presume che  la nuova legge di riordino del lavoro autonomo possa entrare in vigore prima di quella data per garantirne la continuità .
Una piccola battaglia vinta. Finalmente il riconoscimento di un diritto per i tanti giovani che sono impegnati nella ricerca nelle università italiane, che si salda su un principio: la ricerca è lavoro. Un primo passo in questa direzione, era stato già compiuto con il decreto Milleproroghe che, nel mese di febbraio, aveva prorogato l’applicazione dell’indennità (istituita in forma sperimentale nel 2015 e poi estesa anche al 2016) fino a giugno di quest’anno. Alle proteste che si erano levate, i parlamentari Pd avevano assicurato che c’era l’impegno del Governo a rendere strutturale la misura di sostegno ai collaboratori che dovessero perdere il lavoro e ad estenderla alle figure “atipiche” della ricerca. Ora quell'impegno è stato mantenuto: dal 1° luglio 2017 non solo la Dis-coll diventa misura strutturale (non dovrà più essere prevista e prorogata da specifiche norme), ma si estende nella sua applicazione anche ai collaboratori che lavorano nel campo della ricerca nei nostri atenei, ovvero assegnisti e dottorandi di ricerca. Un tentativo in questo senso era già stato fatto durante la discussione delle leggi di bilancio per il 2016 e per 2017, purtroppo senza esito positivo: ma la tenacia che nasce dalle buone ragioni ci ha spinto a non abbandonare l’impegno. E la tenacia, sostenuta dalle associazioni di assegnisti e dei dottori di ricerca, ha finalmente dato gli esiti attesi. Il relatore del provvedimento Cesare Damiano ha assicurato che la Legge sul lavoro autonomo approderà in Aula nei primi giorni della prossima settimana: poi dovrà tornare al Senato in seconda lettura, ma l’impegno è ormai stato preso.

Un ammortizzatore sociale richiesto a gran voce dai prestatori di attività lavorativa totalmente privi di tutela che ci auguriamo possa completare l’iter parlamentare in modo positivo e che possa trovare la necessaria copertura finanziaria al fine di estendersi a più soggetti possibili.
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