Berlusconi è il nuovo dittatore?
La domanda ha un senso. L'Italia non è sulla buona strada, poiché dalla metà degli anni 90, Silvio Berlusconi ha progressivamente ampliato i suoi poteri e l'influenza della leadership.
Berlusconi gode oggi di questi benefici, frutto del suo “lavoro”.
L'Italia non è in senso costituzionale, una dittatura. L'Italia di Berlusconi lo è sotto il profilo mediatico; il primo eletto democraticamente che detiene la dittatura dei media nella storia dell'Europa. Il principio della separazione dei poteri è gravemente compromesso dall'azione politica di Berlusconi.
Le sue fantasie di onnipotenza e il suo stile di gestione non è trasparente e non supportato dallo spirito di partecipazione. L’eccessivo potere di Berlusconi è pericoloso perché la usa per piegare la maggior parte della popolazione alla sua volontà. In nessun altra democrazia occidentale, un presidente ha così tanto potere mediatico e pienezza dei poteri. Il suo stile di leadership è paragonabile a quella della Russia di Putin.
Ma la maggioranza degli italiani ama la rinascita dei principi medicei dallo stile barocco e non interferisce nel suo modo di gestire il paese.
Loro lo amano come un ''padre'' della nazione.
L'Italia non è in senso costituzionale, una dittatura. L'Italia di Berlusconi lo è sotto il profilo mediatico; il primo eletto democraticamente che detiene la dittatura dei media nella storia dell'Europa. Il principio della separazione dei poteri è gravemente compromesso dall'azione politica di Berlusconi.
Le sue fantasie di onnipotenza e il suo stile di gestione non è trasparente e non supportato dallo spirito di partecipazione. L’eccessivo potere di Berlusconi è pericoloso perché la usa per piegare la maggior parte della popolazione alla sua volontà. In nessun altra democrazia occidentale, un presidente ha così tanto potere mediatico e pienezza dei poteri. Il suo stile di leadership è paragonabile a quella della Russia di Putin.
Ma la maggioranza degli italiani ama la rinascita dei principi medicei dallo stile barocco e non interferisce nel suo modo di gestire il paese.
Loro lo amano come un ''padre'' della nazione.
Articolo tradotto di Hans-Lutz Oppermann