sabato 4 febbraio 2012

POESIA DI UN PRECARIO


Sono un precario e lavoro ad orario.
Sono assai contento, mi sento un portento.
Svolgo la mole di lavoro cantanticchiando e ridacchiando.
Sono davvero contento di andare in giro per la città
per cercare lavoro qua e la.
E quando lavoro sto sereno pensando che a giorni
riprendo i dintorni.
Due o tre mesi al massimo
mi sembra il minimo.
Che bello, però, cambiare sempre colleghi
almeno ti sleghi.
Troppi contatti umani, che palle, troppa monotonia,
non vedo l'ora di poter andar via.
Tanto io sto tranquillo che sono assicurato
me lo hanno sempre dimostrato (forse).
Se sono malato, ma che importa
rimango a casa dietro la porta.
Tanto me lo pagano (forse) e riesco a sbarcare il lunario
boh! sarà il mio calendario o hanno cambiato orario.
In ogni caso le banche mi danno credito
e non lo dico per discredito (si).
Spesso non arrivo alla seconda settimana del mese
e non mangio neppure la caprese.
Mi arrangio qua e la, evviva la felicità.
Caritas, chiese, amici e parenti tutti allegri e divertenti.
Che bei momenti.
Sono certo del mio futuro (forse)
dipinto in chiaro scuro (sicuramente).
Ma io rimango fiducioso
e mai più pernicioso.
Mi commuovo quasi all'idea
che qualcuno mi baci. una Dea.
No no quella è sempre bendata
o qualcuno l'ha menata.
Tanto ho mia moglie vicino
è li che mangia un panino.
E i miei figli allegri anche loro.
Sono spensierati anche se a volte hanno tanta fame
e mi cercano il pane.
Che bello il mio mondo!
Unico nel suo genere,
non è mai monotono
e mi lascia belle prospettive
come quelle delle persone dive.
Io ho tutto: amore, denaro, salute,
peccato che mi manca il lume.
Si il lume della ragione
sperando di non finire in prigione.

SALVATORE CASTORINA
BlogItalia - La directory italiana dei blog antivirus gratis "Spintrade Network"